Matteo Renzi? Nel 2007 venne al Family Day con me, aveva posizioni alla mia destra, da bravo ragazzo cattolico di provincia. Era molto più conservatore di me. E ha perso nel momento in cui si è messo contro il popolo del Family Day“. Lo afferma ai microfoni di Ecg Regione (Radio Cusano Campus) Mario Adinolfi, che aggiunge: “Il popolo della famiglia era lo zoccolo duro naturale di Renzi quando voleva formare il Partito della nazione. Quando decide di rompere con le due grandi piazze, quella rossa della Cgil e quella bianca del cattolici del Circo Massimo, fallisce e perde. Si è schierato schierato con una piccola lobby per fare una leggina che non serviva a nessuno. Lì ha rotto una solidarietà importante e lì ha perso il referendum“. Adinolfi si esprime anche sul rapper Fedez: “A me è sempre sembrato un bamboccione, non ce lo vedo a fare il gangster. Credo che abbia avuto una adolescenza anonima, insignificante. Era grassoccio da piccolo? E che vuol dire? Io sono grassoccio, ma molto bello. Sono alto 191 cm, sono un uomo da servizio d’ordine. Da ragazzo ho fatto a botte per la politica, perché ero un leader studentesco cattolico” – continua – “e nelle risse difendevo i miei compagni. Sicuramente in giro c’è più di uno che le ha prese da Adinolfi. Io invece non le ho mai prese, ero una sorta di Bud Spencer. Era difficile farmi male, ero troppo grosso e alto”. Poi si pronuncia sugli animali: “Avevo un gatto, ma era diventato anziano. L’ho soppresso, era giunta la sua ora. Diciamo che non nutrivo un grande affetto per quel gatto, mi era stato imposto. Il paradiso degli animali? Non esiste, gli animali non hanno un’anima. Siamo ben felici di nutrirci di bistecche e di carne animale, sono strumenti per il benessere dell’uomo. Massimo rispetto per gli animali” – chiosa – “ma l’ideologia animalista mette davvero paura, perché spesso porta con sé una enorme assenza di rispetto per l’uomo. Ed è surreale. Gli occhioni di un animale o di un vitellino non mi commuovono. Mi commuove la scaloppina al limone cucinata bene

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