Nel 1991 in Gran Bretagna andò in onda una trasmissione che riscosse un enorme successo. Iniziava in fascia protetta, ovvero alle 22.30 ed era presentata dall’avvenente e brava Margi Clarke. Raggiunse un’audience altissima con milioni di spettatori incollati allo schermo perché il tema era il sesso. La serie si intitolava “The good sex guide”.

In Italia oggi vanno per la maggiore cuochi e cantanti e talent sui sex toys non esistono. Invece sarebbe opportuno educare, con l’aiuto di esperti, alla sessualità giocosa e al corretto utilizzo di questi colorati e affascinanti accessori.

Sì, perché oltre alle notizie di cronaca-fake, sul web si leggono spesso informazioni-fake relative agli oggetti del piacere.

Ecco che dopo aver letto WEN BA, anziché Ben Wa relativamente alle palline vaginali, sono incappata in un dizionario on line un po’ particolare: SEX LEXIS.COME’ in inglese, molto curioso e interessante. Diciamo che la grafica è semplice e poco accattivante, ma leggendo di fianco al logo la seguente spiegazione – “The Language of Love, Lust, Sex and All the Many-Splendored Things in Between in Teenspeak – Jockspeak – Menglish – Slanglish – Spanglish Gaylese – Americanese – Britspeak – Ozslang – Funetic Populo-Vulgar Speech – T-Shirt & Net Shorthand Pompo-Verbosity & other Figurative Lingos – all’inizio si sorride, poi si entra in un vortice di curiosità da cui non usciresti più.

Basta digitare una parola: per esempio io ho scritto “Balls” proprio per trovare i sinonimi delle succitate palline. Si apre una pagina con innanzitutto la spiegazione sessuale – ovvero “testicles” a cui segue l’etimologia e il consiglio di cercare “Penis” per i sinonimi. A seguire una lista di citazioni cinematografiche, da Bob Hope a Peter Falk : “Pedro (Peter Falk) in Tune In Tomorrow (1990): ‘Does Pinocchio have wooden balls?‘” e qualche aforisma. La perplessità scatta alla fine alla frase “SEE ALSO”; i sinonimi o i riferimenti sono una sfilza. Ne conosci sì e no 4/5, convinta fino a un minuto prima di essere la David Letterman degli oggetti del piacere.

“Condom”, per esempio, viene spiegato come guaina che protegge il pene, previene le malattie sessualmente trasmissibili anti-concezionale. Fin qui, tutto regolare. Poi seguono le “avvertenze”, come nel bugiardino dei farmaci. Quindi:

– controllate la data di scadenza

– non lasciate il preservativo nel portafoglio o in luogo caldo

– usate i lubrificanti, soprattutto quelli a base acquosa

Se si vuole conoscere l’etimologia della parola “condom”, il sito vi accontenta: a) Dr. Condom o Conton, un medico alla corte di Carlo II (ca 1660-1685). b) Colonnello Condum appartenente alla Royal Guard di Condom, cittadina tedesca.

Ci si può fare una cultura sui modi di dire ovvero: “Showering in a raincoat”, “Fight in armor” se si copula in maniera protetta. Se invece non si usa il preservativo (sarebbe meglio di no, eh!), “Apache style”, “Skin-diver” e “Gymnofallation” etc. etc.

Succede che cliccando “Baloney” si scopre che è l’attributo maschile e pare derivi da slang bolognese. Mi risulta invece che il termine esatto ha qualcosa a che fare con le castagne, ma meglio non sottilizzare.

E il semplice “Sex toy”? Il dizionario lo descrive così: “Generic term for sexually-stimulating objects introduced into sex play to enhance the pleasure of one or both partners either specifically intended for sexual enhancement or commonly used for same”.
L’ho lasciato in inglese così ci si impratichisce sull’esatto fraseggio. Sia mai che qualcuno in Italia voglia proporre un talent con i massimi sex expert e ovviamente anche con la sottoscritta, in giuria.

Potete seguirmi sul mio sito http://www.sensualcoach.it/

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