La magistratura francese ha dato il via a un’indagine nei confronti di FCA, riguardo alle emissioni di alcuni modelli equipaggiati con motore a gasolio. Un atto praticamente dovuto, dopo che lo scorso 6 febbraio la direzione generale della Concorrenza, del Consumo, e della Repressione delle Frodi del ministero dell’Economia francese aveva trasmesso ai giudici il dossier relativo a presunti dispostivi irregolari in grado di ridurre le emissioni stesse in determinate condizioni.

La documentazione è suffragata da una serie di test di laboratorio, i cui risultati ora verranno analizzati da inquirenti e magistrati. Al vaglio ci sono in particolare i NOx, i cui livelli in alcuni casi avrebbero superato di dieci volte i limiti consentiti.

La procedura ha riguardato anche altri costruttori (come Renault, Volkswagen e Opel, recentemente prosciolta da qualsiasi accusa) e rientra nell’ambito più ampio dell’inchiesta sulle emissioni di ossido d’azoto dei veicoli con motori diesel che la Francia, così come altri paesi europei, sta portando avanti dopo le note vicende legate al Dieselgate.

“La notizia di oggi non presenta nessuna novità poiché lo scorso 6 febbraio l’Autorità preposta francese aveva comunicato ufficialmente la decisione di trasmettere la documentazione su Fca alla magistratura“. Questo il commento di FCA, una volta venuta a conoscenza del procedimento in corso.

L’azienda italo-americana ha anche ribadito che i suoi veicoli diesel “sono pienamente conformi alle norme in materia di emissioni, come confermato dalla sola Autorità competente riguardo alle omologazioni di Fca, il Ministero Italiano dei Trasporti. Fca continuerà a collaborare ad ogni inchiesta da parte di Autorità competenti e ha piena fiducia che la questione verrà a tempo debito pienamente chiarita”.

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