Televisione

Radio, “105 è l’emittente più ascoltata d’Italia”. Piersilvio rivendica la sua scommessa vincente

I dati illustrati da Paolo Salvaderi (amministratore delegato di RadioMediaset) in largo Donegani, a Milano, sembrano raccontare un trionfo dei marchi del gruppo. Secondo Radiomonitor, la radio più ascoltata d'Italia è Radio 105, con 712.000 ascoltatori nel quarto d'ora medio, davanti a Rtl 102.5, che tuttavia resta leader nelle 24 ore dove sfiora quota 7 milioni

di Domenico Naso

Anche se il polo radiofonico targato Mediaset è ormai realtà da oltre un anno, il Biscione ha deciso di presentare alla stampa l’impegno (anche economico) nel settore: R101, Radio 105 e Virgin Radio sono le tre emittenti di proprietà del gruppo di Cologno, mentre con Radio Montecarlo esiste una partnership solida.
In largo Donegani, a Milano, era presente anche Piersilvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset e il più entusiasta di questa entrata dell’azienda in un settore che per il rampollo di casa Berlusconi sembra essere sempre più strategico.

I dati snocciolati con tanto di slide da Paolo Salvaderi (amministratore delegato di RadioMediaset) sembrano raccontare un trionfo delle radio del gruppo. Secondo i dati Radiomonitor, la radio più ascoltata d’Italia è Radio 105, con 712.000 ascoltatori nel quarto d’ora medio. Fermi tutti: ma la radio più ascoltata d’Italia non è la concorrente Rtl 102.5? Nì, perché la leadership dell’emittente di Lorenzo Suraci si fonda sui dati nelle 24 ore, dove effettivamente raccoglie quasi 7 milioni di ascoltatori, distanziando di molto (2 milioni circa) Rds e la stessa 105. Salvaderi, però, si riferisce ai dati d’ascolto nel quarto d’ora medio, secondo lui quelli più importanti per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari.

E nel quarto d’ora medio, infatti, Radio 105 stacca anche se di poco Rtl (676mila), mentre decisamente più attardate sono Radio Deejay (446mila), Rds (414mila) e Radio Italia (350mila). Su un dato, però, Salvaderi può tranquillamente cantare vittoria, anche perché confermato sia nel quarto d’ora medio che nelle 24 ore. Nel primo caso, Radio 105 è cresciuta del 9% nel secondo semestre del 2016 (Rtl del 5%), con Virgin Radio e R101 a segnare un +7%; nelle 24 ore, la più in crescita è R101 con un +10%, seguita da 105 con +7%. Anche in questo caso, la temuta concorrente Rtl cresce ma cresce meno, con +1%.

Ma l’entusiasmo e la determinazione dei tanti dirigenti Mediaset presenti in conferenza stampa sembra voler dire che il Biscione ha intenzione di fare sul serio e punta, nel lungo periodo, a detronizzare la sempre più potente Rtl, che in più occasioni ha messo il piedino anche in casa Mediaset. L’investimento totale per l’acquisizione delle radio già Mondadori è stato di 130 milioni, ereditando un risultato operativo nel 2015 che segnava un saldo negativo di 6,5 milioni di euro. Il primo esercizio completo post acquisizione, però, ha il segno più davanti, con 5 milioni di utile che Mediaset vuole trasformare in 13 milioni entro il 2020.

Le sinergie possibili con le altre realtà del gruppo rappresentano il punto di forza dell’operazione RadioMediaset. Tra radio, tv in chiaro e a pagamento e digital, dalle parti di Cologno stanno facendo di tutto pur di far crescere ancora di più i dati di ascolto e l’obiettivo, ancora una volta, pare essere chiaro: insidiare l’egemonia di Rtl. Lo si è capito anche da alcune operazioni crossmediali recenti, come le partnership di 105 con L’Isola dei Famosi e soprattutto con Amici di Maria De Filippi, una realtà strategica per Mediaset che in passato è entrata sin troppo nell’orbita di quello che oggi è il primo competitor nel settore radiofonico.

Piersilvio Berlusconi, che a margine ha confermato che è in corso una causa giudiziaria contro Giuseppe Cruciani (che aveva firmato per 105 salvo poi pentirsi e tornare di corsa tra le braccia di Radio24), sembra davvero l’artefice principale di questa operazione radiofonica. E in largo Donegani, infatti, non si sono visti né Confalonieri né gli altri grossi nomi della vecchia guardia di Mediaset, quella, per intenderci, legata più a papà Silvio che al figlio. E Piersilvio intende giocarsi fino in fondo quella che è una scommessa personale, anche a dispetto di qualcuno che, tra le mura di Cologno, non ha mai mostrato particolare entusiasmo per questo sforzo radiofonico. Anche perché sul fronte prettamente televisivo le cose continuano a essere parecchio ingarbugliate, soprattutto per quanto riguarda il rapporto adesso interrotto con Vivendi.

Alle tante domande dei giornalisti, Berlusconi jr risponde che non c’è nulla di nuovo e che in fondo nulla di nuovo deve esserci: “L’accordo c’era e per noi continua a essere il migliore per tutti. È Vivendi a non aver rispettato i patti e quando mi chiedono se una soluzione è vicina io non posso che rispondere che la soluzione la devono trovare loro, visto che per noi era e continua a essere quella che anche loro avevano accettato”. Abbandonata, almeno per il momento, la pista francese, intanto Premium è sempre alla ricerca di nuove sponde, anche se Piersilvio Berlusconi ha negato qualsiasi trattativa “vera” con Sky.

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