Dopo quello fra PSA e Opel, il mondo dell’auto si prepara a celebrare un altro matrimonio milionario: Intel, colosso statunitense dei wafer al silicio, sarà presto proprietario di Mobileye, l’azienda israeliana specializzata nello sviluppo e nella costruzione di telecamere e sensori per auto, utilizzati nell’ambito delle funzionalità di guida autonoma. Un affare da 15,3 miliardi di dollari annunciato alla stampa dalle due compagnie, da portare a termine nei prossimi nove mesi.

Come riporta la Reuters, si tratta della più grande transazione del settore high tech in Israele nonché della “maggiore acquisizione al mondo di una società focalizzata esclusivamente sul settore della guida autonoma”. Infatti Mobileye copre da sola il 70% del mercato globale dei sistemi anticollisione e di assistenza avanzata alla guida (fra i suoi clienti ci sono BMW e Tesla). E ciò l’ha resa dannatamente appetibile per quelli di Santa Clara (California), desiderosi da tempo di mettere un piede nell’industria dell’auto: infatti alla fine dello scorso anno Brian Krzanich, numero uno di Intel, aveva annunciato lo stanziamento di 250 milioni di dollari da investire sull’autonomous driving nei prossimi 24 mesi.

Per Krzanich la guida autonoma potrebbe aumentare sensibilmente la sicurezza stradale nonché l’efficienza dei veicoli… ed il giro d’affari di Intel. L’azienda americana è in particolar modo interessata alla gestione dei dati generati dai sistemi indispensabili per le auto che guidano da sole: ovvero quei radar, lidar, telecamere, GPS e sensori vari prodotti prevalentemente da Mobileye. Non a caso alla fine dello scorso ottobre Intel aveva annunciato i nuovi processori Atom A3900, sviluppati proprio per l’impiego nel settore automobilistico.

Peraltro Intel e Mobileye hanno già avuto modo di “conoscersi” nei mesi scorsi, collaborando insieme a BMW su un progetto per la messa in strada di 40 veicoli prototipo per lo sviluppo della guida autonoma: la flotta dovrebbe essere pronta per la seconda metà del 2017. L’obiettivo a 5 anni è quello di sviluppare una tecnologia sufficiente sofisticata per garantire il massimo livello di automazione del veicolo, che a quel punto potrebbe definitivamente fare a meno del suo driver.

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