Octavia Spencer è l’unica del quintetto di candidate 2017 ad aver già vinto un Oscar come Attrice non Protagonista. E’ accaduto nel 2012 per The Help, ed è molto raro che un premio del genere venga doppiato oltretutto così a ridosso nel tempo. Mai è accaduto nella storia dell’Academy. Per questo teniamo la Spencer un gradino indietro rispetto alla Davis e alla Harris, nostre favorite. E non perché la sua Dorothy, una delle tre donne ingegnere matematiche di colore che la Nasa ingaggiò nella corsa allo spazio dei primi anni sessanta, sia un personaggio poco approfondito o sfaccettato, o mal interpretato. Anzi, la sequenza delle biblioteca dove viene cacciata assieme ai due figli in quanto neri, e che si conclude con un libro che magicamente sbuca fuori dalla sua borsa una volta saliti tutti e tre sul solito bus con lo spazio in fondo per “colored people”, è giocata con magistrale vigore e tempo comico pur nel dramma segregazionista. La Spencer, 43 anni da Montgomery (Alabama), è un’interprete oltremodo sopraffina di un “black power” comico che ha avuto modo di mostrarsi in molte apparizioni tv, come nei due film, tra gli altri, di Muccino in terra statunitense: Padri e figlie e Seven Pounds.