Il Nucleo di polizia Valutaria della Guardia di Finanza ha sequestrato beni, immobili e azioni per un valore di 2,5 milioni a Giampiero Nattino, rappresentante legale di Banca Finnat EuramericaLe accuse ipotizzate nei suoi confronti, secondo quanto si apprende, sono manipolazione del mercato e ostacolo alle funzioni di vigilanza: utilizzando lo schermo formale dell’amministrazione che gestisce il patrimonio del Vaticano (Apsa) e i suoi canali finanziari e bancari, avrebbe operato in maniera occulta in Borsa dissimulando l’acquisto di azioni di Banca Finnat.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, hanno permesso di accertare che Nattino “ha avuto la disponibilità di depositi accesi sia presso lo Ior, sia presso l’Apsa, rapporti entrambi chiusi nel marzo 2011, in coincidenza con l’introduzione nello Stato della Città del Vaticano della prima legislazione antiriciclaggio“. Secondo la nota della Gdf, Nattino avrebbe “compravenduto a più riprese titoli di Banca Finnat Euramerica Spa – istituto bancario del quale egli è socio ed amministratore – con modalità ritenute ingannevoli, artificiose ed idonee ad alterare sensibilmente il prezzo del titolo sul mercato, avendo egli operato occultamente in borsa sfruttando strumentalmente lo schermo formale dell’Apsa”. Assieme a Nattino risultano indagati, a titolo di concorso, anche due dirigenti che nel 2011 guidavano l’Apsa, precisa la nota.

Già a dicembre del 2015 gli uomini del Nucleo di Polizia valutaria della Finanza si erano presentati negli uffici della banca per un’acquisizione di documenti relativa alle stesse vicende, in seguito ad una rogatoria pervenuta dalle autorità del Vaticano. Era stato monsignor Nunzio Scarano, ex funzionario dell’Apsa che nel 2013 era finito in carcere con l’accusa di corruzione per essere poi assolto (è stato invece condannato a due anni per calunnia ai danni di un ex agente dei servizi segreti), a far emergere con le sue dichiarazioni operazioni sospette compiute in Vaticano e riconducibili a Nattino. Il sequestro, chiesto dal pm Stefano Fava, è stato disposto dal Gip del tribunale di Roma Antonella Minunni.

L’Apsa, una sorta di ufficio di contabilità generale, amministra i beni di proprietà della Santa Sede a Roma e altrove in Italia. Una delle sue due divisioni gestisce anche il portafoglio finanziario del Vaticano. Il rapporto degli investigatori finanziari del Vaticano ipotizza che questa divisione sia stata utilizzata da un esterno per affari estranei al Vaticano, con la possibile complicità di personale dell’Apsa, in violazione del suo stesso regolamento.

Nattino in una nota precisa che “si tratta di un provvedimento che lo interessa personalmente e non riguarda Banca Finnat” e “è relativo alle medesime vicende già emerse in passato e sulle quali valgono conseguentemente le posizioni già assunte a suo tempo”. Inoltre “ribadisce la propria totale collaborazione con gli organi preposti, confidando nella rapida e positiva conclusione della vicenda”.

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