Scrivere di editoria digitale senza citare Amazon è impossibile perché, nel bene e nel male, questa società è leader indiscussa del settore. Però è molto difficile in quanto Jeff Besoz non rilascia dati. E allora? I conti in tasca alla società di Seattle li ha fatti AuthorEarnings che sul sito si definisce “website for authors, by authors”, ovvero un gruppo di autori per autori. Sul loro sito vi sono ricerche e studi che analizzano l’editoria americana nel suo complesso, Amazon compresa. I dati sono frutto di complesse analisi con algoritmi studiati espressamente dal team di AuthorEarnings.

Al Digital Book World, una conferenza internazionale che si è tenuta a New York dal 17 al 19 gennaio, AuthorEarnings ha presentato ben 80 slide che fotografano il mercato d’oltreoceano. Tutti i grafici li trovate sul sito, ma vale la pena di sottolineare alcuni dati.

In primo luogo le analisi di AuthorEarnings evidenziano che è nata una “nuova editoria” che raccoglie i titoli provvisti di Isbn pubblicati sul Kindle Store, attraverso il programma Kdp-Kindle Direct Publishing e con CreateSpace – il print-on-demand di Amazon – da autori o editori indipendenti e da Amazon Publishing, il ramo editoriale della società di Seattle. E questa fetta di mercato è stata stimata pari al 28,4% del mercato editoriale degli Stati Uniti.

Ma non è tutto, secondo le elaborazioni di AuthorEarnings, l’80% delle transazioni mondiali, che riguardano la “nuova editoria”, avvengono sul Kindle store di Amazon.
E, sempre secondo questo gruppo di autori, Amazon trae beneficio anche dalla nuova rinascita del cartaceo, infatti, in questo ambito la sua quota di mercato ha registrato una crescita del 15%. Infine, nel 2016 il 41% di tutti i libri pubblicati nel mercato trade dagli editori tradizionali sono stati acquistati online.

Ancora due numeri che fanno riflettere: 50 sfumature di grigio, il grande bestseller degli ultimi 10 anni, è stato scritto da un’autrice autopubblicata e negli ultimi cinque anni 40 autori self-publisher hanno venduto più di un milione di copie.

A questo punto appare evidente che non si può più parlare di guerra tra e-book e cartaceo ma di una nuova visione del mercato dell’editoria. Una rivoluzione che sta coinvolgendo tutta la filiera: autori, editori, distributori e librerie fisiche ed online. E questo tsunami è arrivato anche in Italia, molti autori subiscono ancora il fascino dell’editore blasonato, ma tanti altri si sono accorti che l’autopubblicazione li garantisce di più sia sul fronte autonomia sia su quello dei guadagni. Anche le agenzie letterarie si sono accorte di questa nuova opportunità e la stanno sperimentando sia per nuovi scrittori che per autori affermati.

Ma per la società di Seattle non sono solo rose e fiori. Lo scorso 24 gennaio la Commissione europea ha accolto positivamente l’accordo che pone fine agli obblighi di esclusività sulla fornitura e distribuzione degli audiolibri tra Audible (di proprietà di Amazon) e Apple, perché migliora la concorrenza e favorisce i consumatori. Nello stesso tempo, però, ha chiesto ai concorrenti di Amazon di commentare gli impegni assunti da Jeff Besoz, in risposta ai dubbi dell’Antitrust europeo in merito alle clausole imposte agli editori. In particolare, quella che li obbliga a informare Amazon se altri negozi online propongono i libri a prezzi inferiori e a uniformare la proposta. Jeff Besoz ha prontamente risposto che per i prossimi cinque anni non applicherà più tale clausola.

Questa innovazione dovrebbe consentire agli altri store di guadagnare quote di mercato. Vedremo se sarà vero o se Amazon continuerà a restare la regina.

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