Niente da fare. Roberta Cocco, assessora di Milano alla Trasformazione digitale nonché top manager di Microsoft in aspettativa non retribuita, non ne vuole proprio sapere di rendere pubblica la sua ultima dichiarazione dei redditi e le informazioni sul suo patrimonio, cosa che la legge le imporrebbe di fare. E nemmeno vuole dare troppe spiegazioni: “Sono qua oggi a parlare di un tema molto più importante che è la donazione degli organi”, ribatte a margine di una conferenza stampa che si è tenuta in comune su un’iniziativa organizzata con Aido (Associazione italiana per la donazione di organi). Una mancanza di trasparenza su cui ha aperto un’istruttoria l’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) di Raffaele Cantone e che non riesce a giustificare nemmeno chi a Palazzo Marino appartiene alla maggioranza di centrosinistra, come il presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolé (“penso sia importante che gli amministratori pubblici facciano il massimo per rispettare le regole e dare il buon esempio a tutti”) e l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino (“se non rispetta la legge, sbaglia… non c’è dubbio”).

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