La corruzione scoperta negli appalti di Expo ha un costo. E a pagarlo non sono state solo le imprese che hanno perso ingiustamente una gara per l’affidamento di lavori. Ma anche le casse pubbliche, che hanno subito un danno erariale. Lo sottolinea la procura regionale della Corte dei conti della Lombardia, che ha notificato un atto di citazione ad Angelo Paris, l’ex manager della società Expo arrestato tre anni fa nell’ambito dell’inchiesta sulla ‘cupola degli appalti’. È il primo atto di questo tipo legato alle vicende dell’esposizione universale, che porterà Paris ad affrontare il giudizio dei magistrati contabili, con il rischio di dover rimborsare oltre un milione di euro. Una parte chiesta dalla procura a titolo di “danno non patrimoniale all’immagine della società Expo”, una parte a titolo di “danno patrimoniale da tangente”.

All’epoca dei fatti contestati, Paris era direttore Pianificazione e acquisti di Expo 2015 spa. Arrestato nel maggio del 2014 insieme all’ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio, all’ex senatore del Pdl Luigi Grillo e al compagno G, ovvero l’ex esponente del Pci Primo Greganti, Paris aveva ammesso quasi subito di aver turbato la gara d’appalto per le cosiddette ‘architetture di servizio’. E in seguito alle ammissioni era arrivato a patteggiare, nel novembre dello stesso anno, una pena di due anni, sei mesi e 20 giorni di reclusione, più 100 mila euro di risarcimento a Expo spa.

Ora sull’appalto per le architetture di servizio, aggiudicato al raggruppamento temporaneo di imprese guidato dalla Maltauro, interviene pure la Corte dei conti. In particolare i magistrati contabili rilevano come la gara, che aveva una base d’asta di 67 milioni di euro, fu aggiudicata per 55 milioni, salvo poi subire, a causa delle varianti in fase esecutiva, un extracosto di quasi 3 milioni “in svantaggio della società pubblica”. Di qui la richiesta di rimborso a Paris, che non si limita al danno di immagine per Expo, ma – come detto – tiene conto anche del danno patrimoniale da tangente. “Nessun imprenditore ragionevole – argomentano infatti i magistrati – corrisponde una utilità a un amministratore se non per ottenere un vantaggio superiore, o almeno pari, a tale erogazione”, dal momento che chi partecipa a gare pubbliche non lavora in perdita o in pareggio, “sottraendo, irragionevolmente, all’utile di impresa le erogazioni tangentizie a funzionari corrotti: queste ultime devono fatalmente e logicamente essere accollate alla pubblica amministrazione o attraverso meccanismi operanti sui prezzi di aggiudicazione o nella fase esecutiva dell’affidamento (perizie suppletive o varianti in corso d’opera)”.

Non è questo l’unico filone su cui sta lavorando la procura regionale della Corte dei conti, che si avvale del supporto del Nucleo di Polizia Tributaria Milano della Guardia di Finanza. Nelle prossime settimane potrebbero quindi essere notificati altri atti di citazione. Uno dei filoni aperti riguarda Antonio Acerbo, che per Expo è stato responsabile unico della gara d’appalto Vie d’acqua sud. Lo scorso luglio, infatti, la procura della Corte dei conti aveva notificato sia ad Acerbo che a Paris “atti di contestazione erariale per oltre cinque milioni di euro”, e cioè qualcosa di simile a quello che nei procedimenti penali sono gli avvisi di garanzia. A Paris veniva contestata una somma di poco superiore al milione di euro, somma analoga a quella ora oggetto dell’atto di citazione vero e proprio, mentre ad Acerbo la contestazione arrivava a 4,9 milioni di euro. Arrestato nell’ottobre del 2014, anche Acerbo ha chiuso il procedimento penale con un patteggiamento, in questo caso con una pena di tre anni di reclusione e un risarcimento di centomila euro a Expo 2015. Ma anche lui, come Paris, deve ancora affrontare le richieste della Corte dei conti. Nel documento dello scorso luglio, la procura regionale puntava il dito contro i favori alla società Maltauro che, in cambio di consulenze al figlio Livio Acerbo, si è aggiudicata i lavori per le Vie d’acqua sud con un’offerta inferiore alla base d’asta di ben 42 milioni.

@gigi_gno

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