Gli ultimi trent’anni di storia della televisione italiana hanno avuto due monarchi assoluti: Maurizio Costanzo e Maria De Filippi. Come in Casa Savoia, però, anche in questo caso si regna uno alla volta: prima il re del talk show, l’intervistatore per eccellenza, l’uomo capace di passare da puntate memorabili sulla mafia ai trenini a Buona Domenica; poi, quando Costanzo ha mollato la presa, è arrivata la regina del popolo, l’antidiva per eccellenza che diventa diva quasi suo malgrado, la perfetta conoscitrice del pubblico televisivo che dispensa “brioche” catodiche agli spettatori affamati (a volte di ottima qualità, altre volte decisamente meno, ma sempre di successo).

Si dà il caso che i due ultimi regnanti sull’Italia televisiva siano anche marito e moglie. E forse all’inizio, quando lo scettro è passato dall’uno all’altra, non era proprio un caso. Oggi, però, Maria De Filippi ha legittimato il trono diventando persino più potente del Costanzo dei tempi d’oro. Fa sempre buona tv? No, nemmeno per sogno, ma alla fine ha sempre ragione lei, che si tratti di C’è posta per te e Amici (tra gli esempi virtuosi) o di Uomini e Donne (indirizzato a un pubblico più di bocca buona, se così si può dire).

Ieri sera, a pochissimi giorni dal debutto del Sanremo targato Conti-De Filippi, su Canale5 è andato in onda un vero e proprio evento, uno di quei programmi che, checché si pensi dei personaggi televisivi in questione, non possono lasciare indifferenti. Costanzo intervista Maria, Maria intervista Costanzo. Ma forse nessuno ha intervistato nessuno, alla fine dei conti. Si è trattato, piuttosto, del quadro emozionato ed emozionante di due persone di potere che hanno sfogliato l’album di famiglia di fronte alle telecamere, mostrandosi per la prima volta vulnerabili, soprattutto Nostra Signora della Tv, che ha abituato il pubblico a un’immagine austera, taciturna, a volte persino algida.

E forse solo Maurizio Costanzo poteva riuscire nell’impresa di mostrare una Maria De Filippi umana, persino troppo, con un effetto straniante e destabilizzante per chi l’ha sempre vista e considerata come una donna di potere che muove una macchina televisiva di dimensioni mai viste prima in Italia.

Il pregio principale de “L’intervista” è stato proprio questo mettere a nudo Costanzo e De Filippi, che si sono messi in gioco davvero, con una genuinità e una spontaneità che francamente non ci si aspettava. Operazione riuscitissima, soprattutto a poche ore dall’esordio sanremese. Ma se l’intento originario è stato senza dubbio quello di sfruttare la scia festivaliera, strada facendo l’operazione è diventata qualcos’altro, si è trasformata, ha preso una piega poco televisiva, molto emotiva, e forse per questo irresistibile.

Un’ora scarsa di aneddoti, commozione, figli, nipoti, genitori, successi televisivi, incontri importanti. A volte il rischio era di sfociare nell’autocelebrazione in famiglia, ma poi arrivava una fotografia, un ricordo, un aneddoto a far crollare la scena, i costumi, il trucco e il parrucco e a offrire ai telespettatori due persone nude, senza sovrastrutture. Forse è la prima volta che Maria De Filippi si mostra così. E forse sarà l’ultima, perché nei suoi programmi è lei a guidare le danze con maniacale controllo, e non può permettersi di cedere all’emotività.

Donna bionica, dunque, ma anche no. Perché sul modo di fare tv di Maria De Filippi si può dire davvero di tutto (e tutto o quasi è stato detto). Può legittimamente piacere o no, si possono fare doverosi distinguo tra un suo programma e l’altro, ma non si può negare l’evidenza di un predominio assoluto che è fatto di linguaggio popolare, di conoscenza alla perfezione del target di riferimento, di organizzazione imprenditoriale prima che artistica.

Sbaglia chi la reputa un’infallibile profetessa catodica, così come sbaglia chi le imputa tutti i mali della tv e della società italiana. Maurizio Costanzo, ieri sera, ha offerto a fan adoranti e critici spietati una nuova chiave di lettura che non andrebbe sprecata e gettata senza criterio nel solito campo di battaglia tra mariani e antimariani. È un fenomeno culturale (sì, culturale) che va capito, analizzato e spiegato senza pregiudizi (nell’uno o nell’altro senso).

E tra poche ore arriva la prova del nove, il Sanremo più atteso degli ultimi anni. Dove Maria, diciamolo anche se già sente l’ansia da prestazione, si gioca molto.

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