“La legislatura è finita il 4 dicembre ed è stato deciso dagli italiani. Non dobbiamo però aver paura del loro giudizio e del loro voto. Non possiamo asserragliarci, perché siamo il Pd“. Sono le parole pronunciate dal presidente del Partito Democratico, Matteo Orfini, chiudendo chiudendo l’assemblea degli amministratori locali dem a Rimini, dove ieri ha parlato il segretario Matteo Renzi. “Il Pd è una grande forza politica” – sottolinea – “e come tale non può barricarsi nelle istituzioni per paura del giudizio degli italiani. Lavoriamo insieme per correggere gli errori. A me dispiace che in questi due giorni un pezzo del Pd abbia deciso di non venire qua. Sono contento, invece, che lo abbia fatto Roberto Speranza. E’ un gesto importante che segna la volontà, nonostante le divisioni, di non disperdere il filo della comunità”. Orfini, che si definisce “non renziano“, non risparmia attacchi agli “antenati” del Pd e in particolare a Massimo D’Alema: “Sicuramente anche noi abbiamo commesso degli errori, ma questo disastro non è colpa del governo Renzi o di questo gruppo dirigente. Sarebbe onesto anche da parte di chi in passato ha avuto l’occasione di cambiare e non lo ha fatto che, prima di alzare il dito e criticare chi sta cercando di correggere gli errori fatti in passato, almeno spendesse tre paroline per fare autocritica. Il mondo è rotondo” – continua – -“e, a forza di spostarti a sinistra, ti ritrovi a destra come Trump. D’Alema ha detto di tenere pronti i riservisti. Noi siamo l’unico partito in cui i riservisti vengono chiamati in guerra per dare una mano agli avversari come è successo con il referendum

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