Con 138 no, 65 sì e 9 astenuti il Senato ha respinto ieri per la quarta volta le dimissioni del senatore ex M5S Giuseppe Vacciano, attualmente del Gruppo Misto. La discussione in Aula è stata occasione per due senatrici ex pentastellate di togliersi i sassolini dalle scarpe. Ad aprire le danze è Serenella Fuksia, accolta dai banchi con esclamazioni di dissenso. Ma lei è un fiume in piena: “Ho sempre difeso Vacciano, ma questa crociata di autoespulso dal M5S in un certo senso appare troppo rigidamente zelante con le regole di un partito che sostiene il vincolo di mandato, contrario al nostro dettato costituzionale, quella Costituzione tanto strumentalmente difesa a parole quanto svilita nello spirito e nei fatti. Tu difendi quanto di peggio c’è nel M5S”. Fuksia rimprovera al collega di tenere impegnato il Senato su discussioni futili e parte lancia in resta contro il movimento di Grillo: “È di pochi giorni fa la dichiarazione di Beppe che dice che chi non è d’accordo con la linea di comunicazione si può accomodare altrove. Questa è proprio la dimostrazione dell’assenza di democrazia e partecipazione“. E rincara, citando “le false rendicontazioni, l’analfabetismo funzionale, le speculazioni sulle guardie forestali, la strumentalizzazione delle disgrazie, gli sfondoni, le bufale via web”. Vengono anche menzionati Luigi Di Maio, Virginia Raggi, il conteggio degli scontrini e i vitalizi: “Vacciano, tu il posto ce l’hai sicuro in banca e quindi non rischi nulla. Mettiamo, invece, in luce i fondi dei gruppi parlamentari quei 5.000-6.000 euro al mese per ogni componente che il Gruppo prende e che non sono tracciabili. Allora diciamo quello che uno fa con quello che trattiene, non tanto le briciole che uno rende. Vediamo anche quanto è costata la tua richiesta di dimissioni, perché se ne fai un’altra, io propongo che tu contribuisca ai costi della seduta”. Prende poi la parola Alessandra Bencini (ex M5s, ora Gruppo Misto-Idv), che parla di “capibastone“, “fallimento del M5s” e “dipartita di Vacciano“, innescando una reprimenda del vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli. Nel finale, c’è solo Laura Bignami (ex M5s, ora Gruppo Misto – Movimento X) a difendere Vacciano: “Dopo quello che ho sentito, non posso stare in silenzio. Se dovessimo parlare della proposta oscena che ho sentito, ossia il risarcimento, allora anch’io mi appello e voglio essere risarcita per il danno psicologico subito per cercare di capire il senso di molti degli interventi della senatrice Fucksia

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