“Nessuno ha avvertito del pericolo valanga”. C’è anche questo particolare nel racconto dei fidanzati di Giulianova (Teramo), Giorgia Galassi e Vincenzo Forti, sopravvissuti alla valanga sull’hotel Rigopiano. In una conferenza stampa, i due giovani, che ieri sono stati sentiti per cinque ore dai carabinieri per ricostruire le ore precedenti alla tragedia, hanno ripercorso gli attimi prima che la montagna cadesse sulla struttura trasformandosi in una prigione di ghiaccio e detriti per le quaranta persone all’interno 28 ospiti tra cui 4 bambini e 12 addetti del resort: “I vigili del fuoco ci hanno estratto per i piedi, hanno fatto un buco nel divano di vimini su cui eravamo”, prima del “boato” come lo ha definito Vincenzo i clienti erano pronti a partire.

“Quando è arrivato il terremoto eravamo tutti spaventatissimi ci siamo radunati nella hall per aspettare lo spazzaneve. Loro ci hanno tranquillizzati e ci hanno detto di aspettare nella sala vicino al camino, che appena arrivava lo spazzaneve saremmo potuti andare via. Dopo un po’ è arrivata la comunicazione che non si sapeva a che ora sarebbe passato lo spazzaneve, quindi ci hanno detto di organizzarci per dormire lì perché era pericoloso tornare nelle stanze”.

“Ho capito che posso superare i miei limiti. Voglio ringraziare tutti quelli che ci hanno aiutato, come il vigile del fuoco Francesco di Firenze che ci ha guidato in questo percorso ci ha fatto stare tranquilli. Eravamo vicini eravamo io lui e Francesca. I bambini non erano con noi erano distanti, siamo stati contenti quando ci hanno detto che erano fuori, non sentivamo la loro voce. È stato tutto improvviso – ha proseguito Giorgia –  nessuno se lo aspettava pensavo fosse terremoto. Eravamo tutti nel bar, nella sala del camino grande. Ci ho sempre creduto che qualcuno venisse a prenderci. Io sono dispiaciuta per le vittime, ho visto terrore nei loro occhi, poteva capitare anche a me o a Vincenzo (Forti, il suo compagno sopravvissuto, ndr). Ho conosciuto quelle persone. Io penso sempre a Francesca Bronzi, devo vederla appena possibile. Lei teneva molto a Stefano”.

“All’inizio non avevamo tanto freddo per il camino, poi con il passare delle ore sentivamo la temperatura abbassarsi. Non abbiamo mai mollato, i soccorritori hanno scherzato con noi. Noi stavamo andando via dall’albergo – ha raccontato Vincenzo –  al momento della slavina, avevamo fatto anche il checkout. Siamo dei miracolati. Su alcune cose non sappiamo nulla. Noi eravamo per lungo in questo divano di vimini. Hanno fatto un buco nel divano e ci hanno tirato per le gambe. È iniziato tutto con un boato, poi è crollato tutto”.

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