6) E quell’hotel poteva stare lì? E’ vero, il processo per abusivismo edilizio si è concluso con l’assoluzione perché il fatto non sussiste e poi è scattata la prescrizione, ma la mappa geomorfologica della Regione Abruzzo dice che quel resort è stato costruito sui detriti di passate frane e valanghe, quindi in una zona geologicamente inadatta: chi ha dato le autorizzazioni? Quando cominceremo a fare prevenzione?

7) E quanto hanno pesato, sull’inefficienza e i ritardi dei soccorsi, anche le riforme fatte male? Come la presunta abolizione delle province, visto che continuano a esistere solo per i costi ma non per far funzionare le cose, e se prima erano loro a sovrintendere alle funzioni della Protezione Civile e alla manutenzione delle strade, ora non si sa più chi debba fare cosa: 5 mezzi spazzaneve della provincia di Chieti sarebbero rimasti fermi perché nessuno era in grado di guidarli. E l’abolizione del Corpo Forestale dello Stato, soppresso a settembre per la riforma Madia? 3 elicotteri del CF di Rieti non si sono potuti alzati in volo perché non si è ancora deciso se affidare i mezzi ai carabinieri (che hanno assorbito i forestali) o ai Vigili del Fuoco.

Insomma: ok l’evento straordinario, ma la classica domanda “Questa tragedia si poteva evitare?” (o almeno rendere meno grave) non solo ce la dobbiamo porre, ma dobbiamo pretendere risposte, si devono accertare eventuali responsabilità. Ripeto: per le vittime, i loro famigliari e i soccorritori che tanto si sono spesi e si stanno spendendo per loro.

INDIETRO

Rigopiano, le domande da non fare (per non passare da sciacalli)

Articolo Precedente

Varese, “millantava contatti con l’Isis per non pagare i creditori”: cittadino giordano arrestato per calunnia e procurato allarme

next
Articolo Successivo

Elicottero del 118 precipitato in Abruzzo: sei morti. Due erano soccorritori al Rigopiano

next