“Ci hanno offeso dicendo ‘froci di m…‘, ‘fate schifo‘”. A raccontarlo e a metterlo a verbale ai carabinieri è uno dei due studenti rapinati e picchiati la notte tra sabato e domenica da un gruppetto di 7-8 persone, all’uscita di una discoteca di Milano.

I carabinieri sono andati a raccogliere la loro testimonianza al Policlinico, dove uno dei due 25enni ha subito l’operazione di ricostruzione del naso e l’altro sarà operato domani. Per quest’ultimo le ferite sono molto più gravi, ha riportato la frattura della teca cranica. E’ stato lui a formalizzare la denuncia (l’unica finora agli atti), aggiungendo dettagli che non aveva riferito al momento dell’intervento dei militari in via Montemartini, dove attorno alle 4 il gruppo ha accerchiato e picchiato i due amici.

Erano appena usciti da una vicina discoteca dove avevano partecipato a una serata gay. Gli investigatori stanno accertando se ci sia stata una lite già all’interno del locale, che quel giorno ospitava anche una serata mista. La vittima ha raccontato che uno dei componenti del “branco” gli ha dato una spinta mentre si avvicinavano a un’auto a noleggio. Da lì sarebbe nato un battibecco subito degenerato in un’aggressione brutale.

Calci e pugni per portar via cellulari e portafogli (poi ritrovato senza soldi e carte di credito). Nella zona si sono già verificate rapine con la stessa modalità, utilizzando la spinta come scusa per lo scontro. I carabinieri stanno raccogliendo le immagini delle telecamere della zona e le testimonianze.

Aggressione omofoba anche a Roma – Nella Capitale uno studente siciliano di 24 anni ha denunciato di essere stato preso a pugni in faccia e scaraventato contro una fioriera da due sconosciuti che, dopo essergli andati casualmente addosso, lo hanno insultato: “A fro, non mi rompere il cazzo”. Il ragazzo ha denunciato il pestaggio in una video intervista a Pride Online. L’episodio è accaduto domenica sera intorno alle 20 in via Tuscolana mentre rientrava a casa. Gli autori sarebbero due uomini sui 50 anni.

“E’ accaduto nei pressi della fermata metro Lucio Sestio, la strada era piena di gente – ricorda – Molti hanno visto ma hanno preferito farsi i fatti propri. Solo dopo che i due si sono allontanati, una giovane avventrice del locale e un ragazzo del bar sono sopraggiunti in suo soccorso e hanno chiamato l’ambulanza”. Vincenzo racconta di essere stato trasportato al policlinico Casilino, dove ha avuto una prognosi provvisoria di 15 giorni, e che ha sporto denuncia alla polizia. Le immagini delle telecamere del bar, già a disposizione delle autorità, possono rivelarsi molto utili nell’individuazione dei due aggressori.

Non sono spaventato. Sono solo molto arrabbiato e spero che questi due siano individuati e puniti per mandare un segnale forte. Io non ho nulla di cui vergognarmi e voglio continuare a vivere la mia vita e a essere visibile come sempre – ha detto Vincenzo con grande forza e determinazione – Se pensavano di togliermi il sorriso, eccomi qui non ci sono riusciti”.

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