Ora rischiano fino a 10 anni di carcere e 250mila dollari di multa alcuni dei 230 manifestanti arrestati il giorno dell’insediamento di Donald Trump a Washington, venerdì 20 gennaio. La maggior parte delle persone finite in manette dopo aver partecipato alla protesta contro il nuovo presidente degli Usa, verranno infatti accusate del reato di disordini, che negli Stati Uniti prevede questo tipo di pena. La maggior parte di loro, hanno precisato i procuratori federali, saranno presto rilasciati senza dover pagare la cauzione ma dovranno tornare in tribunale a febbraio.

Sono le prime conseguenze degli scontri avvenuti nella capitale mentre Trump giurava da 45esimo presidente e succedeva a Barack Obama alla guida del paese. Mentre a Capital Hill andava in scena il passaggio di consegne e ‘The Donald’ pronunciava il suo primo discorso da capo della Casa Bianca, per le strade di Washington un gruppo di manifestanti tutti vestiti di nero e con il volto coperto si scontrava con la polizia (il video). Alcune vetrine di banche e di altri esercizi commerciali sono state infrante, mentre gli agenti per arginare le proteste e proteggere l’accesso alle aree lungo le quali sfilava il corteo presidenziale, hanno utilizzato fumogeni e spray urticante (il video). I manifestanti mostravano cartelli con la scritta ‘Make racist afraid again’, rifacendosi allo slogan di Trump in campagna elettorale: ‘Make America Great Again’. Durante gli scontri, riferisce la Polizia della capitale americana, sei agenti sono rimasti lievemente feriti.

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