Ci sono stati errori evidenti a tutti, come alcune nomine fatte per errori di valutazione. Sul resto stiamo procedendo come detto in campagna elettorale. Ma il cambiamento ha un prezzo: che talvolta per riportare le cose nella legalità e nella trasparenza della procedure, con un risparmio di soldi e più qualità nei lavori, ci vuole del tempo. Se mi si imputano errori di tempo o mi si dice che in 6 mesi l’amministrazione non ha rattoppato le buche io dico che questo non è un errore ma un merito. Rifiuto la logica dei 100 giorni. Dare una mano di bianco per far vedere ai cittadini di essere attivi subito spesso non paga perchè è fatta spesso con una vernice scadente, con costi maggiori e con procedure che non vanno bene”. Così il sindaco di Roma, Virginia Raggi, nell’intervista di Giovanni Floris andata in onda questa sera a DiMartedì su La 7.

La prima cittadina pentastellata, per cui oggi il Tar oggi ha rigettato il ricorso sul contratto, da quando è stata eletta ha dovuto affrontare diversi problemi: dal caso Muraro a Marra. Ma Raggi punta il dito soprattutto contro il fardello di problemi ereditati: “Il nostro obiettivo principale è far ripartire la macchina e fare tutto in maniera corretta. Si può dire che una persona sia capace o meno di guidare la macchina se si trova una macchina pronta a partire. Ma io mi sono seduta su un sedile posato su telaio senza blocchetto di accensione, volante, pedali e cambio. La macchina amministrativa di Roma è uscita da Mafia Capitale a pezzi. Tutti insieme ci stiamo facendo carico di ricostruire la macchina e dopo ci possiamo metterci a guidare”.

La Raggi ritorna anche una delle ultime bufere quello che ha riguardato il vice sindaco e il capo della segreteria per cui il M5s ha ottenuto la cacciata. Romeo e Frongia si sono dimessi all’esito della vicenda Marra per tutelare il movimento. Io ho fatto riunioni con i consiglieri e con gli assessori e in maniera collegiale loro stessi hanno deciso di fare un passo indietro. Non si sono stufati ne sono stati spinti a farlo. Si sono resi conto che la loro presenza avrebbe potuto essere considerata un problema politico. Quindi per tutelare l’amministrazione hanno fatto un passo indietro con senso di responsabilità“. Alla domanda se Virginia Raggi oggi voterebbe di nuovo per se stessa? L’esponente del M5s risponde: “Sì, e le darei una possibilità, del tempo. Lo stesso tempo che è stato dato agli altri sindaci, prima di parlare”.  Tra fare e non fare, cosa sceglie Virginia Raggi? “La domanda è mal posta. L’alternativa non è tra le grandi opere e l’immobilismo totale. Abbiamo avuto in passato amministrazioni che hanno fatto grandi opere, peraltro neanche finite, che hanno gravato di debiti mostruosi tutta la collettività, per cui abbiamo difficoltà a pagare i servizi ai cittadini”. “Credo che ci sia una terza via, quella delle opere necessarie alla città. Probabilmente non servirà inaugurare un’altra Città dello sport- conclude la prima cittadina- ma magari fare opere di manutenzione stradale: concentriamoci su queste prima, iniziamo dal necessario e poi inizieremo a fare quello che è in più”.

Su presunte frizioni e tensioni all’interno e all’esterno della sua giunta la Raggi, che ha ribadito che sul caso Marra Grillo non le ha chiesto un passo indietro, è chiara: “Con i consiglieri e gli assessori divisioni non ce ne sono. Con gli altri membri del M5s divisioni non ce ne sono. Certamente c’è dibattito, questo sì. Ci siamo tutti assunti un compito molto complesso che è quello di guidare Roma che si trova in una situazione difficile, ed è sotto gli occhi di tutti, per rinascere. Ognuno di noi si sta facendo carico di un pezzetto di questa responsabilità”. “Io non sento questo spaccamento che voi descrivete. Noi ci siamo assunti l’onere di governare una città in macerie, abbiamo trovato situazioni disastrose e tutto da ricostruire. Stiamo ricostruendo tutto – spiega – insieme ai consiglieri, ai consiglieri regionali e ai parlamentari: siamo concentrati tutti a lavorare sui temi e su questo troviamo la nostra forza, su questo dobbiamo andare avanti perché ce lo hanno chiesto i cittadini”. Il resto per Raggi sono “polemiche politiche, ne stiamo parlando ma la sostanza è che Roma deve cambiare e qualcosa lo stiamo già facendo. Dobbiamo concentrarci su questa macchina che deve ripartire. Se poi pensate che io possa avere una bacchetta magica senza i soldi, no. Bisogna prima ricominciare a costruire“.

“Se mi dovesse arrivare un avviso di garanzia? Lo leggeremmo e lo valuteremmo con le determinazioni conseguenti. Dipende dal caso specifico. A quanto mi risulta non sono indagata. Sono tranquilla e serena”.

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