La nuova ondata di gelo che ha colpito l’Abruzzo poteva costare la vita ad una bambina affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1), dipendente 24 ore su 24 dalle macchine alimentate elettricamente. “Grazie al gruppo elettrogeno che ci regalò un amico tre anni fa siamo riusciti a evitare disagi per Noemi, ma all’inizio del blackout ci siamo veramente spaventati”. Passata l’emergenza Andrea Sciarretta, racconta come si è salvata la figlia che vive a Guardiagrele, in provincia di Chieti, dall’interruzione di corrente per circa sette ore. Noemi, 4 anni e mezzo, vive utilizzando la “macchina della tosse”, due aspiratori di saliva, la macchina per la ventilazione non invasiva (Niv), un saturimetro, una pompa infusionale per alimentazione, tutti strumenti fondamentali per la qualità di vita delle persone con la Sma.

Il gruppo elettrogeno in possesso della famiglia ha un’autonomia di circa 60 ore. “Qui a Guardiagrele siamo abituati alla neve, ma il blackout ci ha messo in apprensione. E noi siamo fortunati. Conosco molte famiglie in Abruzzo con il nostro stesso problema – ha detto Sciarretta – ma non hanno nessun gruppo elettrogeno a loro disposizione”. “Oggi qui si può camminare, ma ieri era un delirio. Prima la luce è andata via a intermittenza; dopo mezz’ora senza corrente abbiamo deciso di attivare il gruppo. Il momento più brutto lo abbiamo vissuto, però una settimana fa, dopo la nevicata dell’Epifania, quando è mancata l’acqua per un giorno. I tubi e il contatore si erano ghiacciati. E’ stato grazie all’aiuto di amici e conoscenti che abbiamo potuto affrontare con tranquillità l’emergenza”, sostiene il padre di Noemi. La bimba nel 2013 è stata ricevuta da Papa Francesco a Santa Marta.

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