Il gruppo italiano dell’occhialeria Luxottica si fonde con la francese Essilor, specializzata in lenti oftalmiche. L’operazione, anticipata dal Financial Times e ufficializzata lunedì mattina dal presidente di Luxottica e della holding Delfin Leonardo Del Vecchio, vale 50 miliardi di euro e farà nascere un’azienda da oltre 15 miliardi di fatturato e 130mila dipendenti. Del Vecchio ne sarà il maggiore azionista, con una quota del 30%, e avrà il ruolo di presidente esecutivo e amministratore delegato, mentre il numero uno di Essilor, Hubert Sagnieres, sarà vice presidente esecutivo. La società sarà quotata solo a Parigi: Luxottica sparirà dunque dal listino di Milano e da quello di New York, dove è quotata attualmente. A Piazza Affari, dopo la notizia, il titolo ha preso il volo arrivando a guadagnare il 13,5%, per poi chiudere a +8%, mentre Essilor ha concluso in rialzo del 11,85 per cento.

“Con questa operazione si concretizza il mio sogno di dare vita ad un campione nel settore dell’ottica totalmente integrato ed eccellente in ogni sua parte”, ha commentato Del Vecchio, che ha fondato Luxottica nel 1961. “Sapevamo da tempo che questa era la soluzione giusta ma solo ora sono maturate le condizioni che l’hanno resa possibile”. L’operazione era allo studio da quattro anni e già nel 2014 Essilor e Luxottica erano state vicine all’accordo, ma le trattative non erano decollate. L’azienda francese da allora ha attraversato una fase di ristrutturazione e si è orientata maggiormente ai consumatori diventando, secondo il Financial Times, più ‘adatta’ a Luxottica. “Finalmente, dopo cinquanta anni di attesa, due parti naturalmente complementari, montature e lenti, verranno progettate, realizzate e distribuite sotto lo stesso tetto”. “Continueremo ad investire in Italia e in Francia, vogliamo essere un campione europeo che mantenga forte le sue radici”.

La fusione, secondo gli analisti, offre al gruppo di Agordo un valido piano di successione per quando l’82enne Del Vecchio, oggi presidente esecutivo, lascerà. Negli ultimi anni Luxottica ha vissuto una serie di cambi al vertice: dopo l’addio di Andrea Guerra, nel 2014, il patron aveva scelto come nuovo numero uno Enrico Cavatorta, che ha però lasciato l’incarico dopo solo un mese. Poi, a gennaio dello scorso anno, ha passato la mano anche Adil Mehboob-Khan, uno dei due amministratori delegati entrati in carica due anni prima, e Del Vecchio ha preso le sue deleghe affiancando l’altro ad, Massimo Vian.

La chiusura definitiva dell’operazione è prevista nella seconda metà del 2017, dopo l’ok delle autorità antitrust. Tecnicamente, Delfin conferirà in Essilor l’intera partecipazione detenuta in Luxottica, pari al 62%, a fronte dell’assegnazione di azioni Essilor di nuova emissione sulla base del rapporto di scambio pari a 0,461 azioni Essilor per un’azione Luxottica. Se i soci di Essilor daranno il via libera in assemblea il gruppo francese promuoverà un’offerta pubblica di scambio obbligatoria sulla totalità delle rimanenti azioni Luxottica in circolazione, che saranno ritirate dal listino italiano. Essilor diventerà una società holding col nuovo nome di “EssilorLuxottica”, dopo aver conferito tutte le attività operative in una società interamente partecipata, Essilor International. Delfin avrà una quota tra il 31% e il 38%. I diritti di voto di tutti i soci di EssilorLuxottica saranno limitati al 31% e sarà eliminato ogni diritto di voto doppio. Nel cda otto amministratori saranno nominati da Essilor e otto da Delfin.

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