Vis à vis tra a Dimartedì (La7) tra il deputato del M5S, Luigi Di Maio, e il giornalista Antonio Caprarica. Il primo argomento affrontato è la posizione del M5S in Europa: “Ci sono momenti l’utopia 5 Stelle somiglia un po’ alla fantasia al potere” – osserva Caprarica – “L’Europa non è una faccenda post-ideologica. Voi non è che potete stare un giorno con l’antieuropeista Farage, e quello dopo con il principale simbolo della casta europea, come Verhofstadt”. A Di Maio, che precisa che non si tratta di un’alleanza, il giornalista obietta: “La vostra figuraccia sta in questo: avete pensato che fosse solamente una carrozza per andare al gran ballo. Siete per uscire dall’euro o per restare nell’euro? Siete per una maggiore integrazione europea o no? Siete per aderire alla Nato o no?”. Il vicepresidente della Camera, a cui viene posta la stessa domanda a più riprese anche dal conduttore Giovanni Floris, risponde: “Dobbiamo chiedere a Trump se la Nato esisterà ancora nel 2017. Se ci fosse un referendum sull’euro, io voterei per un’uscita”. Si parla poi della situazione romana con la giunta Raggi (“il nostro obiettivo è il risanamento”, precisa Di Maio) e sulla democrazia diretta nel M5S, tema su cui Caprarica è molto critico: “Ho il doppio dei suoi anni e la vostra democrazia diretta mi ricorda il famoso motto leninista “Soviet ed elettrificazione”. Ci raccontate di una democrazia diretta che è fatta dal voto di un 30% di 100mila vostri iscritti. Questa non è democrazia diretta, è un sondaggio online effettuato in modo molto casuale e molto rapido su un argomento sul quale non era stata avviata nessuna discussione precedente”. Di Maio ribatte: “Democrazia diretta significa che chi è iscritto a questo movimento può incidere sulla linea politica senza farsi necessariamente farsi eleggere in una istituzione. I cittadini non ne possono più di votare solo sulle persone, ma chiedono di votare sui temi”

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