Renato Di Rocco, numero uno del ciclismo dal 2005, sarà sfidato dalla figlia di Gimondi

Le elezioni continueranno nei primi mesi del 2017: mancano all’appello ancora una decina di Federazioni, tra cui ciclismo, pallavolo e l’attesissima sfida in Figc contro Carlo Tavecchio. Ammesso che ci sia qualche sorpresa, non muterà però il bilancio complessivo: basti pensare che nelle bocce Romolo Rizzoli, in carica da 24 anni, attende la riconferma per il settimo mandato. L’impressione è che solo un intervento esterno possa cambiare la situazione: un disegno di legge che fissa un limite massimo di tre mandati (il Movimento 5 stelle chiedeva fossero due) e pone una serie di paletti nell’utilizzo delle deleghe. Il ddl (che non sarebbe retroattivo: i presidenti in carica avrebbero davanti comunque altri 8 anni) sarebbe un primo passo per il rinnovamento: ha ricevuto l’ok dal Senato, ma poi si è arenato alla Camera. La sua approvazione è uno degli obiettivi fissati da Giovanni Malagò e il ministro dello Sport, Luca Lotti. “Adesso la politica deve fare la sua parte: se salta, poi non lamentiamoci di dirigenti che stanno lì da vent’anni”, spiega il numero uno del Coni. E rilancia: “Nel mio prossimo mandato metterò mano ai regolamenti elettorali: dovranno essere uniformi e garantire una scelta più trasparente dei presidenti federali”. Prima, però, esattamente a maggio, loro (i presidenti) rieleggeranno lui (Malagò): altri quattro anni alla guida del Comitato Olimpico, possibilmente da candidato unico. Perché nello sport italiano il potere è potere assoluto.

Twitter: @lVendemiale

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