Scivola dalla seggiovia e rimane sospeso nel vuoto a 4 metri da terra. La disavventura di un un piccolo sciatore americano in vacanza al ‘Sundace Resort’ di Provo, nello Utah. Fortunamente per lui, lo zainetto si è impigliato sul sedile ed ha scongiurato una brutta caduta. Immediato l’intervento del personale del soccorso piste che con una scala ha portato in salvo il ragazzo
Curiosità - 5 Gennaio 2017
Per il ragazzino si avvera l’incubo dello sciatore: scivola dalla seggiovia. Si è salvato così
La Playlist Curiosità
- 19:19 - Sostenibilità, Dentis (Coripet): "Importante scadenza 2025 plastica riciclata in bottiglie Pet"
Roma, 16 apr. (Adnkronos) - A partire dal 1 gennaio “2025 le bottiglie per bevande in PET” dovranno contenere “almeno il 25% di plastica riciclata. Questa scadenza cambia radicalmente quello che è stato l'approccio finora alla riciclabilità e a quella che è la politica industriale. Siamo partiti da lontano, con quella che era una volontà dell'Europa di raccogliere di più, soprattutto partendo dagli imballaggi. Poi ci siamo resi conto che la raccolta in quanto tale era poco funzionale al raggiungimento dell'obiettivo, ovvero preservare la materia per ulteriori e nuove opportunità di applicazione, visto che le risorse del pianeta sono finite. Quindi si è passati a quella che è la dinamica del riciclo, non più raccogliere per raccogliere ma raccogliere per riciclare”. Così Corrado Dentis presidente di Coripet, il consorzio per la raccolta e il riciclo delle bottiglie in PET, intervenendo all’appuntamento di Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’ presso il Palazzo dell’Informazione.
“L'evoluzione di questo passaggio” è stata la Direttiva SUP per la plastica monouso, "una legge che vieta l'uso di piatti, bicchieri, forchette in plastica e mette veramente in atto una vera politica industriale nel mondo del riciclo”. La norma in arrivo dal 1° gennaio 2025 “sarà il primo passo di un cammino lungo che porterà al 2030 all'obbligo del 30% per andare ancora più in là al 2040 con l'obbligo del 65% di Pet riciclato adatto alla produzione". Così - aggiunge - "prende consistenza vera quello che è il modello industriale preconizzato da Coripet e che vogliamo quindi trasporre a tutta la nostra filiera in modo tale che il settore del beverage, produttori di acqua e di bibite, possa ottemperare a quelli che sono gli obblighi normativi".
- 19:18 - Sostenibilità, Dentis (Coripet): "Importante scadenza 2025 plastica riciclata in bottiglie Pet"
Roma, 16 apr. (Adnkronos) - A partire dal 1 gennaio “2025 le bottiglie per bevande in PET” dovranno contenere “almeno il 25% di plastica riciclata. Questa scadenza cambia radicalmente quello che è stato l'approccio finora alla riciclabilità e a quella che è la politica industriale. Siamo partiti da lontano, con quella che era una volontà dell'Europa di raccogliere di più, soprattutto partendo dagli imballaggi. Poi ci siamo resi conto che la raccolta in quanto tale era poco funzionale al raggiungimento dell'obiettivo, ovvero preservare la materia per ulteriori e nuove opportunità di applicazione, visto che le risorse del pianeta sono finite. Quindi si è passati a quella che è la dinamica del riciclo, non più raccogliere per raccogliere ma raccogliere per riciclare”. Così Corrado Dentis presidente di Coripet, il consorzio per la raccolta e il riciclo delle bottiglie in PET, intervenendo all’appuntamento di Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’ presso il Palazzo dell’Informazione.
“L'evoluzione di questo passaggio” è stata la Direttiva SUP per la plastica monouso, "una legge che vieta l'uso di piatti, bicchieri, forchette in plastica e mette veramente in atto una vera politica industriale nel mondo del riciclo”. La norma in arrivo dal 1° gennaio 2025 “sarà il primo passo di un cammino lungo che porterà al 2030 all'obbligo del 30% per andare ancora più in là al 2040 con l'obbligo del 65% di Pet riciclato adatto alla produzione". Così - aggiunge - "prende consistenza vera quello che è il modello industriale preconizzato da Coripet e che vogliamo quindi trasporre a tutta la nostra filiera in modo tale che il settore del beverage, produttori di acqua e di bibite, possa ottemperare a quelli che sono gli obblighi normativi".
- 19:08 - Sostenibilità, Luglini (Leonardo): "E'una leva del business"
Roma, 16 apr. (Adnkronos) - La sostenibilità è assolutamente una leva di business, una leva della nostra strategia per creare valore. Affrontiamo la sostenibilità come gestiamo le altre leve del piano industriale, del piano strategico di gruppo che, nel caso specifico, è un piano a 5 anni. Si tratta di una declinazione secondo un framework comune e con un approccio che dal punto di vista degli obiettivi e delle guidance è top down, ma da un punto di vista poi della costruzione e dell'execution, è bottom-up rispetto al portafoglio di business ”. Lo ha detto Raffaella Luglini, Chief Sustainability Officer Leonardo, intervenendo all’appuntamento di Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’ presso il Palazzo dell’Informazione.
“Gli obiettivi sono definiti e si integrano con quelli economico-finanziari e naturalmente commerciali e sono tipicamente declinati su quelli che sono gli indicatori, i 4 pillar dell’azienda che - ricorda Luglini - nasce industriale e poi, con l'innovazione tecnologica è, oggi, anche digitale. Gli obiettivi sono gli stessi - noi siamo più di 55 mila persone, abbiamo siti, oltre che in Italia, in Uk, Polonia, Svizzera e negli Stati Uniti - ma vengono gestiti in un sistema a breve e lungo termine nei siti”.
A proposito di sostenibilità, “si è investito molto in digitalizzazione - continua Luglini - sulla capacità di calcolo e sull’intelligenza artificiale per cambiare le attività che accompagnano i business dal momento della progettazione all’ingegnerizzazione fino alla customer support e al training dei clienti. Gran parte delle attività e test sono su realtà virtuale e quindi creano efficienza e competitività, oltre che sostenibilità per clienti ed ecosistema. Si creano così - conclude -delle curve di velocità di apprendimento molto più rapide” e sostenibili.
- 19:07 - Sostenibilità, Luglini (Leonardo): "E'una leva del business"
Roma, 16 apr. (Adnkronos) - La sostenibilità è assolutamente una leva di business, una leva della nostra strategia per creare valore. Affrontiamo la sostenibilità come gestiamo le altre leve del piano industriale, del piano strategico di gruppo che, nel caso specifico, è un piano a 5 anni. Si tratta di una declinazione secondo un framework comune e con un approccio che dal punto di vista degli obiettivi e delle guidance è top down, ma da un punto di vista poi della costruzione e dell'execution, è bottom-up rispetto al portafoglio di business ”. Lo ha detto Raffaella Luglini, Chief Sustainability Officer Leonardo, intervenendo all’appuntamento di Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’ presso il Palazzo dell’Informazione.
“Gli obiettivi sono definiti e si integrano con quelli economico-finanziari e naturalmente commerciali e sono tipicamente declinati su quelli che sono gli indicatori, i 4 pillar dell’azienda che - ricorda Luglini - nasce industriale e poi, con l'innovazione tecnologica è, oggi, anche digitale. Gli obiettivi sono gli stessi - noi siamo più di 55 mila persone, abbiamo siti, oltre che in Italia, in Uk, Polonia, Svizzera e negli Stati Uniti - ma vengono gestiti in un sistema a breve e lungo termine nei siti”.
A proposito di sostenibilità, “si è investito molto in digitalizzazione - continua Luglini - sulla capacità di calcolo e sull’intelligenza artificiale per cambiare le attività che accompagnano i business dal momento della progettazione all’ingegnerizzazione fino alla customer support e al training dei clienti. Gran parte delle attività e test sono su realtà virtuale e quindi creano efficienza e competitività, oltre che sostenibilità per clienti ed ecosistema. Si creano così - conclude -delle curve di velocità di apprendimento molto più rapide” e sostenibili.
- 19:00 - Sostenibilità, Pasceri (Subito) '26 mld il giro d'affari del mercato usato nel 2022'
Roma, 16 apr. (Adnkronos) - Da dieci anni Subito misura il mercato della Second hand economy, e in questi dieci anni “il mondo è cambiato moltissimo, è cambiato il modo in cui le persone in Italia approcciano alla compravendita, in particolare all'online. L'ultimo report dell’osservatorio annuale, che uscirà domani, ci dice che nel 2023 il giro d'affari dell'usato in Italia è arrivato alla cifra record di 26 miliardi di euro, pari all'1,3% del Pil nazionale, un dato di tutto rispetto”. Lo ha sottolineato Giuseppe Pasceri, ceo di Subito.it, piattaforma numero uno in Italia nella compravendita di beni usati, intervenendo al meeting Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’ presso il Palazzo dell’Informazione.
“Sono ormai il 60% gli italiani che scelgono la second hand - sottolinea Pasceri - Lo scorso anno sono stati oltre 26 milioni e per il 19% di questi si è trattato della prima volta. Tra l'altro è un comportamento che dal 2014 al 2023 è molto cambiato non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo". Dieci anni fa "c'era pregiudizio, ‘facevo second hand perché avevo bisogno’, oggi invece è un comportamento smart e quindi più sostenibile - aggiunge il manager - Addirittura per il 61% degli italiani è il primo canale di acquisto e di compravendita. Se poi lo guardiamo da un punto di vista sociale e della sostenibilità, la second hand è un'economia distribuita perché per chi compra risparmia mediamente il 40% sul nuovo di pari qualità, per chi vende invece rappresenta in media di circa 850 euro a venditore”.
Dei 26 miliardi del giro d’affari del mercato dell’usato “il 50%, quindi 13 miliardi, avviene online" rimarca Pasceri, una attività che "dal 2014 è cresciuta del 140% mentre l'offline è salita del 44%". Insomma, "il mercato si sta espandendo e l'online è un po' se vogliamo la locomotiva di questo fenomeno in Italia”. La second hand economy si basa sul concetto primario e principale del ridare una nuova vita agli oggetti e alle cose. "Allungare la vita di un oggetto significa non produrne potenzialmente di nuovi" e risparmiare in termini di gas-serra e CO2. "Una t-shirt pesa 2 kg di Co2, un sofà pesa 250 kg di Co2, un cellulare pesa 50 kg di Co2. Perché produrre un telefono pesa 100 grammi più 49,9 kg di Co2. Quindi questa è una cosa che bisogna tenere ben presente in mente". Nel 2022 grazie all'attività di Subito "si sono risparmiate diverse tonnellate di Co2".
- 19:00 - Sostenibilità, Pasceri (Subito) '26 mld il giro d'affari del mercato usato nel 2022'
Roma, 16 apr. (Adnkronos) - Da dieci anni Subito misura il mercato della Second hand economy, e in questi dieci anni “il mondo è cambiato moltissimo, è cambiato il modo in cui le persone in Italia approcciano alla compravendita, in particolare all'online. L'ultimo report dell’osservatorio annuale, che uscirà domani, ci dice che nel 2023 il giro d'affari dell'usato in Italia è arrivato alla cifra record di 26 miliardi di euro, pari all'1,3% del Pil nazionale, un dato di tutto rispetto”. Lo ha sottolineato Giuseppe Pasceri, ceo di Subito.it, piattaforma numero uno in Italia nella compravendita di beni usati, intervenendo al meeting Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’ presso il Palazzo dell’Informazione.
“Sono ormai il 60% gli italiani che scelgono la second hand - sottolinea Pasceri - Lo scorso anno sono stati oltre 26 milioni e per il 19% di questi si è trattato della prima volta. Tra l'altro è un comportamento che dal 2014 al 2023 è molto cambiato non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo". Dieci anni fa "c'era pregiudizio, ‘facevo second hand perché avevo bisogno’, oggi invece è un comportamento smart e quindi più sostenibile - aggiunge il manager - Addirittura per il 61% degli italiani è il primo canale di acquisto e di compravendita. Se poi lo guardiamo da un punto di vista sociale e della sostenibilità, la second hand è un'economia distribuita perché per chi compra risparmia mediamente il 40% sul nuovo di pari qualità, per chi vende invece rappresenta in media di circa 850 euro a venditore”.
Dei 26 miliardi del giro d’affari del mercato dell’usato “il 50%, quindi 13 miliardi, avviene online" rimarca Pasceri, una attività che "dal 2014 è cresciuta del 140% mentre l'offline è salita del 44%". Insomma, "il mercato si sta espandendo e l'online è un po' se vogliamo la locomotiva di questo fenomeno in Italia”. La second hand economy si basa sul concetto primario e principale del ridare una nuova vita agli oggetti e alle cose. "Allungare la vita di un oggetto significa non produrne potenzialmente di nuovi" e risparmiare in termini di gas-serra e CO2. "Una t-shirt pesa 2 kg di Co2, un sofà pesa 250 kg di Co2, un cellulare pesa 50 kg di Co2. Perché produrre un telefono pesa 100 grammi più 49,9 kg di Co2. Quindi questa è una cosa che bisogna tenere ben presente in mente". Nel 2022 grazie all'attività di Subito "si sono risparmiate diverse tonnellate di Co2".
- 18:50 - Lombardia: ok dell'Aula, ortoterapia diventa legge
Milano, 16 apr. (Adnkronos) - Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la legge sull’ortoterapia. Il provvedimento votato oggi dall’Aula modifica la legge n.18 del 2015, 'Disposizioni in materia di orti didattici, urbani e collettivi', introducendo la categoria degli orti riabilitativo-terapeutici che potranno sorgere su terreni pertinenziali degli enti pubblici (Comuni, scuole, ospedali, istituti di pena, ecc) e delle realtà socioassistenziali che si occupano di categorie svantaggiate o fragili (anziani, disabili, ecc).
A seguito dell’estensione della platea dei possibili beneficiari, la dotazione finanziaria della legge attualmente in vigore viene aumentata da 150mila a 400mila euro sempre a valere sui fondi della Direzione generale agricoltura.
L’ortoterapia è una terapia complementare di tipo non convenzionale che si affianca a quelle tradizionali e viene definita a livello internazionale come "pratica riabilitativa che prevede il coinvolgimento del paziente in attività di ortocultura con l’assistenza di un terapista formato e al fine di raggiungere obiettivi terapeutici specifici sia sul piano fisico che su quello psicologico".
Il primo ad osservare i molteplici effetti benefici sui pazienti delle pratiche di orticultura e giardinaggio fu il padre della psichiatria americana Benjamin Rush. Da allora la pratica si è diffusa in tutto il mondo.
I vantaggi osservati nei pazienti sono molteplici: contrasto allo stress e alla depressione senza o con ridotto ricorso a psicofarmaci, stimolazione della motricità, aumento della capacità di apprendimento, contrasto naturale al decadimento delle facoltà cognitive nelle persone anziane, aumento dell’autostima e della socializzazione.
Approvati anche due ordini del giorno: uno della minoranza che auspica l’ampliamento della dotazione finanziaria della legge e uno della maggioranza tendente a coinvolgere le associazioni del terzo settore nella gestione degli spazi orticoli.