“Inquinato”, ma anche “irraggiato“. Gioca con il nome della sindaca di Roma Virginia Raggi il titolo dell’articolo pubblicato sulla versione online dello Spiegel, il settimanale più venduto in Germania. L’analisi, a firma di Hans-Jürgen Schlamp, corrispondente dall’Italia, è particolarmente critica in merito alle ultime scelte del Movimento 5 Stelle, dall’amministrazione della Capitale fino al codice sulle vicende giudiziarie votato sul blog. “Verstrahlt“, questo il titolo in tedesco, significa letteralmente “irradiato, sommerso di raggi”, con un chiaro riferimento alle vicende romane e alla scelta di varare il regolamento sugli avvisi di garanzia, scelta letta da più parti come necessaria per garantire un salvacondotto alla sindaca di Roma in vista di una sua possibile iscrizione nel registro degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine al Campidoglio. “Al posto di soluzioni ci sono solo parole forti: dove il Movimento di Beppe Grillo governa, si accumulano gli errori – scrive Schlamp – hanno perso il loro splendore, tradito i loro ideali”.

“Come essere in un tiro al piccione“. Così, nell’attacco dell’articolo, viene definita la squadra di governo della Raggi, in cui funzionari e dirigenti “vanno e vengono a causa del clima di intrighi e paura“. Schlamp spiega che alcuni ruoli nell’amministrazione sono già cambiati “due o tre volte”, ma si sofferma soprattutto sull’inchiesta che ha portato all’arresto per corruzione di Raffaele Marra. Un caso che “può diventare pericoloso per Raggi e per Beppe Grillo”, che “potrebbe perdere la possibilità di arrivare al potere”.

Secondo Schlamp anche la sindaca potrebbe essere indagata ma ora “il Re Grillo può dare la grazia“. In questo caso la Raggi “dovrebbe dimettersi” perché “così vuole l’etica dei Cinquestelle”, si legge nell’analisi. Chi prima di lei aveva rifiutato di farlo, come il sindaco di Parma Pizzarotti, “è stato subito espulso”. Ora però “questa regola ferrea è cambiata con un proclama sul blog”. Dopo aver spiegato il nuovo regolamento, Schlamp sottolinea che “l’ultima parola, in qualità di garante del Movimento, l’ha comunque Grillo” e per questo “molti grillini sono irritati, in particolare quelli della prima ora”. Perché “la modifica del ‘Codice d’onore’ proprio in questo momento puzza di opportunismo“.

“Non solo Roma”, scrive Schlamp, che racconta anche dello scandalo delle firme false a Palermo e dell’inchiesta di Buzzfeed, il sito americano che ha accusato il Movimento di essere il responsabile della diffusione in rete di notizie false. “Forse anche per questo – si legge nell’articolo – Grillo ha avuto una reazione allergica” alla proposta del presidente dell’Antitrust Pitruzzella di istituire organismi che rimuovano dalla rete le bufale e impongano sanzioni.

La tesi di Schlamp è che qualsiasi polemica sarà inutile per i Cinquestelle, “se le cose non andranno meglio a Roma“. “Il Movimento segue molte direzioni politiche – sostiene il giornalista – si colloca a destra per gli slogan xenofobi, a sinistra con il rifiuto dell’euro. Con gli slogan arriva ai frustrati, grazie alla rete ha affinità con i giovani. Ma se vuole vincere le prossime elezioni, deve dimostrare a Roma di saper governare“.

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