Sono festività  “ricche” quelle dei dipendenti Ferrari: anche quest’anno la Scuderia del Cavallino ha deciso di premiare i propri lavoratori con un sostanzioso bonus di 5000 euro lordi per aver contribuito a generare gli ottimi risultati economici ottenuti nel 2016 dalla marca italiana. Si tratta di una tradizione che Sergio Marchionne, attuale numero uno della Ferrari, ha ereditato dalla presidenza Montezemolo.

Naturalmente l’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai sindacati: “È l’ennesima conferma del valore umano e professionale dei dipendenti Ferrari e la dimostrazione che le scelte sindacali compiute insieme all’azienda in questi anni producono benefici per i lavoratori – afferma il segretario generale della Fim Cisl Emilia Centrale Giorgio Uriti – visto che i brillanti dati economici hanno spinto l’azienda a erogare il premio straordinario, ci aspettiamo un risultato molto positivo anche sul versante del premio di competitività aziendale, che ha puntato forte su un indicatore economico puro, associato a parametri produttivi e qualitativi aziendali in termini di autovetture prodotte”.

Mentre in Germania quella del bonus è una consuetudine per i lavoratori di aziende come VW, Audi, BMW, Mercedes e Porsche – lo scorso anno il costruttore di Zuffenhausen ha premiato i propri dipendenti con premi produttività fino a 8.911 euro, sempre lordi – in Italia la fabbrica di Maranello è l’unica di FCA ad applicare un accordo integrativo che premia gli operai quando aumentano i livelli di produttivi: l’esercizio 2016 dovrebbe essere comunicato il prossimo febbraio, ma già ora si può anticipare una produzione attorno alle 8.000 unità rispetto alle 7.664 del 2015, anno in cui i ricavi netti sono cresciuti del 3% a euro 2.854 milioni, mentre l’utile netto si è attestato a euro 290 milioni (+9%).

Nel frattempo, a fronte di risultati industriali positivi, la divisione sportiva di Ferrari si sta ancora leccando le ferite per l’ultima deludente stagione in Formula 1: “Non siamo contenti dei risultati ma andiamo avanti nella strada del recupero. L’ambizione sia di tornare competitivi nella prossima stagione”, ha dichiarato recentemente Marchionne. “Il problema è stato onestamente la questione della gestione di processo. Eravamo partiti bene in Australia”, sostiene l’ad italocanadese, con una monoposto “molto molto più competitiva”. Ma nel corso dei mesi i competitor “sono migliorati e non abbiamo fatto abbastanza per recuperare”.

“Ciò è dovuto a tantissime ragioni, le capiamo abbastanza bene, ci sono stati problemi, dalla scelta del direttore tecnico James Allison che ha avuto problemi personali e ha lasciato, e poi la questione di struttura, di gestione, ecc”, ha dichiarato ai media Marchionne in occasione delle Finali Mondiali Ferrari a Daytona . “Il problema nostro è di aerodinamica, lo abbiamo avuto storicamente in Ferrari e specialmente negli ultimi anni in cui non siamo riusciti a colmare la differenza tra noi e gli altri. Specialmente con la Red Bull che quest’anno ha fatto un lavoro favoloso. Mentre loro hanno fatto progressi enormi noi siamo rimasti indietro. E l’abbiamo pagato”.

Articolo Precedente

Guida autonoma, Uber perde braccio di ferro con istituzioni californiane. Niente più sperimentazione a S. Francisco

next
Articolo Successivo

Ces 2017, ecco l’auto di domani secondo i tedeschi di Bosch

next