Outside
Sei stato un sex symbol assoluto degli anni Ottanta. Lo sei stato anche negli anni Novanta, nonostante tu abbia vissuto una importante storia d’amore con un uomo, cui hai dedicato Jesus to a child e tutto l’album Older. La tua omosessualità diventa di pubblico dominio verso la fine del decennio, quando vieni arrestato per aver cercato di adescare un poliziotto in un bagno pubblico di Beverly Hills. Cosa fai a questo punti? Racconti tutto a ritmo di dance e glitter nel brano Outside, sfrontato inno dance diventato, a ragione, simbolo di orgoglio e consciousness. Glamorama.

Somebody to love (coi Queen a Wembley)
Negli ultimi venti anni, e sono davvero tanti, George Michaeli si è a lungo e prevalentemente dedicato alle cover. Lo ha fatto dal vivo e anche in studio. Questo brano ci mostra almeno due fatti notevoli. Il momento preciso in cui la critica colta si è accorta della sua grandezza, capace come è stato di rendere i Queen come solo Mercury da poco scomparso poteva fare, e anche l’illusione, presto naufragata, che proprio i Queen potessero essere il suo futuro. Anche Don’t let the Sun Go down on me con Elton John o As di Stevie Wonder con Mary J Blige meriterebbero un posto d’onore, come Roxanne dei Police o tante altre, ma qui siamo davvero in zona perfezione.

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