La politica non è un talent. E un sindaco, un primo ministro, non si possono scegliere online. Con una graticola!

Amministrare una città è un impegno terribilmente reale. Niente affatto virtuale. Invece ecco che si avvicinano le prossime elezioni amministrative, bisogna scegliere i futuri candidati sindaci e consiglieri comunali. Poi, chissà, addirittura chi potrebbe finire a Palazzo Chigi. E che cosa propone in alcuni casi il Movimento Cinque Stelle? Una selezione online. Poi magari una graticola.

Va bene forse per X-Factor. Non per scegliere sindaci di città da centinaia di migliaia di abitanti e primi ministri che hanno in mano il destino della gente. E dei loro ideali.

Chi guiderà una città e un Paese devi poterlo guardare negli occhi. Toccare. Devi conoscerlo. Devi vedere da dove viene per capire dove andrà. Così non si seleziona una nuova classe dirigente.

Gli effetti negativi della selezione online li abbiamo già visti a Roma. Non basta questa esperienza al Movimento Cinque Stelle? La selezione online individua chi è più abile davanti alle telecamere, chi sorride meglio e ha i denti più bianchi.

Il M5S promette di dare voce a nuove istanze politiche. Ma le idee hanno bisogno di persone per diventare concrete. Vive. E se vengono affidate alle donne e agli uomini sbagliati, falliscono. Peggio, vengono tradite.

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