Dopo l’esperienza in politica aveva ricominciato a lavorare. Cioè: no, secondo i magistrati no, l’ex parlamentare Arturo Iannaccone non aveva ricominciato a lavorare. Anzi, timbrava il cartellino all’Asl dove lavorava come specialista di ambulatorio di chirurgia, ma poi non prendeva servizio al suo posto. Per questo il tribunale lo ha interdetto dal lavoro e lo ha sospeso dal servizio. Risultato: proprio ora che aveva ritrovato una poltrona, Arturo Iannaccone ha dovuto lasciare le deleghe della giunta comunale di Avellino, dov’era entrato solo nell’estate 2015.

Iannaccone è finito nell’inchiesta “Budge malato“, condotta dalla squadra mobile di Avellino che a marzo aveva portato alla denuncia di 21 dipendenti dell’Asl di Avellino: alcuni di loro erano stati anche licenziati in tronco. Gli indagati, secondo la ricostruzione della Procura, timbravano, ma poi non si recavano in ufficio. Nuovi elementi hanno finito per coinvolgere anche Iannaccone che – secondo i magistrati – avrebbe sistematicamente messo in atto “una condotta assenteista”, timbrando il cartellino senza però prendere servizio al suo posto di lavoro.

L’inchiesta conclusa in un primo momento a primavera fece emergere un rodato sistema di copertura reciproca tra i “furbetti” del cartellino. Tanto che molti si sentivano impuniti: nelle immagini filmate dalle telecamere installate per le indagini si vedevano alcuni dipendenti, consapevoli della presenza di telecamere nascoste, che rivolgevano gestacci e frasi di scherno all’indirizzo degli investigatori.

Iannaccone ha rimesso nelle mani del sindaco Paolo Foti, che guida una giunta di centrosinistra, le deleghe alle Attività produttive e ai Fondi europei. Ex Dc, che ha anche guidato nella provincia irpina, nel 1994 Iannaccone è entrato nel Ccd e poi nell’Udc. E’ stato prima consigliere comunale e regionale e anche parlamentare dal 2008. Per l’occasione lasciò l’Udc – che correva fuori dalla coalizione di centrodestra – per entrare nel Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo. Dopo poco più di un anno viene espulso perché insieme all’ex ministro Vincenzo Scotti, da iscritti dell’Mpa, presentano un simbolo loro alle amministrative. Così Iannaccone entra in Noi Sud. Ma in questi anni, finché non finisce la legislatura, entra nel gruppo Popolo e Territorio, cioè i Responsabili della Camera. Qualche mese di attesa e dal centrodestra passa al centrosinistra: viene eletto al consiglio comunale e alle Regionali sostiene Vincenzo De Luca. Lui non viene eletto in consiglio regionale, ma dopo un paio di mesi viene nominato assessore al Comune di Avellino. Fino a oggi.

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