Due volte Gentiloni, una volta Padoan. Poi Maurizio Martina. Infine Dario Franceschini. Se il nome del nuovo premier dovesse uscire tra coloro che hanno varcato la soglia di Palazzo Chigi nelle ultime 24 ore, allora non ci sarebbero dubbi: Paolo Gentiloni sarebbe il successore di Matteo Renzi. Che è tornato a Roma dopo una pausa davvero last minute in quel di Pontassieve con un obiettivo ben preciso: presenziare la seconda giornata di consultazioni e parlare con il titolare uscente del Tesoro per analizzare la questione Mps. Con Franceschini, invece, si è trattato di un chiarimento dopo le tensioni delle ultime ore: “Il Pd fa gioco di squadra” è il bilancio dell’incontro con il ministro uscente della Cultura.

L’attenzione di tutti, però, era rivolta al Colle. Da qui è arrivata un’unica certezza: Mattarella vuole fare presto, con il nuovo presidente del Consiglio che potrebbe ricevere l’incarico prima di lunedì e addirittura già sabato. Se così fosse, domenica potrebbe essere anche convocata la Direzione Pd. Quello dei tempi resta, infatti, ancora il tema forte legato alla nascita del nuovo governo, per cui è già partito il ‘totoministri’ e le relative indiscrezioni. Se il premier dovesse essere Gentiloni, alcuni dicasteri potrebbero cambiare. Si parla di quelli guidati da Stefania Giannini, Marianna Madia, Maria Elena Boschi e Beatrice Lorenzin. Tra le conferme, invece, ci sarebbero Pier Carlo Padoan e Luca Lotti. Al posto di Gentiloni alla Farnesina potrebbe andare lo stesso Franceschini.

Articolo Precedente

Foia, esperti e associazioni all’Anac: “Le sue linee guida affosseranno la legge”

next
Articolo Successivo

Governo, tra voglia di proporzionale, tour di consultazioni e lo spettro di Renzi-Rieccolo: bentornati alla Prima Repubblica

next