Cinema

Non solo Bertolucci, da Hitchcock a Kubrick a von Trier: quando la crudeltà dei registi diventa arte

Il tira e molla etico attorno ad Ultimo tango a Parigi ricrea una sorta di atmosfera torbida sul set di quello che divenne comunque il secondo film più visto nella storia del cinema italiano con 15.632.773 spettatori; quando invece in fatto a crudeltà da set, nel dietro le quinte oltre la pellicola montata, possiamo annoverare ben altri “casi”

di Davide Turrini

“È consolante e desolante che qualcuno sia ancora così naïf da credere che al cinema accada per davvero quello che si vede sullo schermo”. Bernardo Bertolucci è tornato a parlare della scena di sesso, con burro, di Ultimo tango a Parigi qualche giorno fa. A far correre in rete alcuni tweet indignati di giovani e celebri star hollywoodiane – la regista Ava DuVernay, le attrici Anna Kendrick, Jessica Chastain e la protagonista di Westworld, Evan Rachel Wood – è stato un articolo di Elle dove si è recuperato un video del 2013 in cui il regista italiano raccontava la sequenza incriminata. Lui e Marlon Brando si erano accordati per girare la scena esplicita di sesso anale adoperando qualcosa che non era previsto in sceneggiatura: un panetto di burro. “Volevo che Maria sentisse la rabbia e l’umiliazione di quella scena”, racconta il maestro parmigiano nel video, “per questo non le ho detto cosa stava succedendo perché volevo la sua reazione da ragazza, non da attrice”.

Il caso è montato online con la Chastain che parla di “violenza sessuale di un 48enne su una 19enne”; e una collega, Jenna Fischer chiede perfino il “rogo” per Ultimo tango a Parigi (ciò che peraltro avvenne il 29 gennaio ’76 su sentenza della Cassazione ndr). Bertolucci è intervenuto nelle scorse ore affermando: “Forse non sono stato chiaro. Ho deciso insieme a Marlon Brando, di non informare Maria che avremmo usato del burro. Volevamo la sua reazione spontanea a quell’uso improprio. L’equivoco nasce qui. Qualcuno ha pensato, e pensa, che Maria non fosse stata informata della violenza su di lei. Falso! Maria sapeva tutto perché aveva letto la sceneggiatura, dove era tutto descritto. L’unica novità era l’idea del burro. È quello che, come ho saputo molti anni dopo, offese Maria, non la violenza che subisce nella scena e che era prevista nella sceneggiatura del film”. Il tira e molla etico attorno ad Ultimo tango a Parigi ricrea una sorta di atmosfera torbida sul set di quello che divenne comunque il secondo film più visto nella storia del cinema italiano con 15.632.773 spettatori; quando invece in fatto a crudeltà da set, nel dietro le quinte oltre la pellicola montata, possiamo annoverare ben altri “casi”.

Non solo Bertolucci, da Hitchcock a Kubrick a von Trier: quando la crudeltà dei registi diventa arte
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