“Ho dato tutto quello che avevo per un lavoro del quale ho sempre avuto la massima considerazione, per un paese che amo. Tutti questi sforzi purtroppo hanno rappresentato un sacrificio per le persone a me più care, la mia famiglia. È giunta l’ora di trascorrere più tempo a casa”. L’annuncio delle dimissioni arriva a sorpresa, durante una conferenza tv: dopo otto anni al potere e con un consenso popolare ai massimi storici, il primo ministro della Nuova Zelanda John Key lascia l’incarico di primo ministro. Nessuno scandalo, nessun problema di salute: semplicemente la famiglia reclama la sua presenza. Non tra i banchi di governo, ma a casa. “Mia moglie Bronagh (nella foto insieme a lui) – ha sottolineato – ha fatto un enorme sacrificio durante il mio tempo passato in politica e ora è il momento giusto per fare un passo indietro nella mia carriera e trascorrere più tempo a casa“.

E secondo il quotidiano New Zealand Herald, sarebbe stata proprio Bronagh Key a chiedere le dimissioni del marito, anche a causa delle intrusioni nella vita dei due figli. Il comitato del Partito Nazionale si riunirà il 12 dicembre per decidere il prossimo leader e premier. Favorito è il vice premier e titolare delle Finanze, Bill English. Il partito è guidato dal 2006 da Key, che ha portato il movimento alla vittoria nelle elezioni del 2008, nel 2011 e 2014.

La lettera che annuncia le dimissioni – In una lettera postata sul suo account Facebook, Key spiega: “Per mia moglie Bronagh ci sono state molte notti e weekend passati da sola, molti momenti per lei importanti ai quali non sono potuto essere presente. Mia figlia Sophie e mio figlio Max sono passati da teenager a giovani adulti, mentre lottavano contro una forte intrusione e pressione a causa del lavoro del padre. Li ringrazio per la loro tolleranza. Bronagh ed io siamo immensamente orgogliosi di loro”. E aggiunge: “Nonostante la mia meravigliosa carriera politica, non ho mai pensato di essere un politico di mestiere. Di sicuro non ho mai voluto che il mio successo in politica si misurasse dal tempo trascorso in Parlamento“.

La carriera di Key – Ex dirigente della banca d’affari Merrill Lynch, Key, 55 anni, era stato eletto nel 2008, lo stesso anno del presidente Usa Barack Obama. Nel corso della crisi economica globale era riuscito a portare il paese fuori dalla recessione, fronteggiando la tragedia del terremoto distruttivo che ha colpito Christchurch all’inizio del 2011. La Nuova Zelanda, popolata da 4,7 milioni di persone, ha un Pil che cresce del 3,6% su base annua e si conferma periodicamente ai vertici mondiali in termini di competitività e qualità della vita nelle graduatorie dei principali istituti di ricerca.

Key ha espresso la volontà di passare il testimone all’attuale ministro dell’Economia e vice premier Bill English, con l’avvicendamento previsto a metà dicembre durante la riunione del Partito Nazionale. Malgrado il consenso nazionale per i conservatori sia di poco superiore al 50%, da quando la legge del 1996 ha introdotto il sistema misto proporzionale nessun partito in Nuova Zelanda ha vinto le elezioni senza l’appoggio di altre fazioni minoritarie.

Il primo ministro designato English, già ex premier del partito di centro destra e sconfitto alle elezioni del 2002, ha detto che si riserva il diritto di decidere in tempi brevi per garantire la stabilità e una transizione senza intoppi. Dopo 10 anni alla guida del Partito Nazionale il tempismo di Key – secondo alcuni esperti – è giudicato esemplare, per il modo in cui riuscirà a salvaguardare la sua eredità politica e per la visione di insieme del partito. Lo schieramento degli elettori alle prossime designazioni politiche del 2017, tuttavia, è tutt’altro che scontato.

(foto tratta da Facebook)

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