Un kit anti-bufale, un #Matteorisponde al giorno (o quasi) e gli attacchi agli avversari che vogliono “salvare la poltrona”. Matteo Renzi ha aperto la settimana che precede il referendum costituzionale con l’ormai consueto appuntamento in rete per rispondere alle domande degli utenti e dare il via agli ultimi giorni di campagna. “Sono ottimista”, ha detto. “La gente sta cambiando idea e sono convinto che l’affluenza sarà alta”. Il presidente del Consiglio ha quindi rivolto un appello agli elettori di Forza Italia, dopo che con lo stesso tono aveva parlato a quelli di Lega Nord e Movimento 5 stelle. A chi gli ha chiesto se Silvio Berlusconi sta tornando in campo, ha replicato: “Ragazzi, che devo dire? Fate voi, fortunatamente questo problema non riguarda me. In ogni caso, in molti in Fi voteranno per il Sì al referendum. Lo stesso Berlusconi è sempre stato contrario al tran tran tra Camera e Senato. In bocca a lupo al centrodestra, ma molti voteranno secondo la storia che quel partito ha…”. Il leader Pd ha quindi annunciato che in questa settimana replicherà più volte il confronto in rete contro le notizie false (“Presenteremo un kit anti bufale, compreso un fac-simile della scheda elettorale del Senato”).

In diretta video su Facebook Renzi ha ostentato ottimismo, a partire dal fatto che in tanti andranno alle urne “perché in questo referendum sono trattate le politiche dei disoccupati, il futuro della sanità e le spese risparmiate dai costi della politica”. Si è poi detto fiducioso per il “tam tam” che si è messo in moto: “Quando si vota è un fatto di democrazia, di per sé positivo. Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani sceglierà non sulla base della simpatia o antipatia, ma sul merito: si vota sul bicameralismo paritario, sul Cnel, sul via alle spese inutili, credo che sia una cosa molto semplice e molto seria. Quindi sono decisamente ottimista. Stiamo andando casa per casa a spiegare la riforma nel merito: la gente sta cambiando idea. E’ bellissimo il tam tam che si è messo in moto, sono orgoglioso ed emozionato per quello che si sta facendo: cene, pizzate, caffé, tavoli in piazza. Stiamo spiegando la riforma nel merito”.

Il segretario dem si è quindi rivolto ai grillini intonando il coro “Onestà, onestà” e tirando una frecciata sul caso delle firme false di Palermo: “Le firme è fondamentale che siano vere e non false, ditelo ai 5 Stelle mi raccomando…”. Poche ore prima i 5 stelle hanno organizzato un evento pubblico a Firenze di consegna simbolica di un assegno da 80 milioni in riferimento ai soldi restituiti ai cittadini con gli stipendi tagliati: “Bravi”, ha commentato Renzi. “Nei prossimi 6 giorni però, si potranno cancellare 500 milioni di euro l’anno di sprechi”. Per Renzi è semplice: se vince il No, vince la casta mentre se vince il Sì i politici perdono la sedia. “Io non faccio la spesa da quest’ estate personalmente da solo, ma io penso che per chi fa la spesa questa riforma cambia molto perché se si semplifica il sistema è meglio per tutti. Certo cambia di più per i politici che se vince il Sì perdono la sedia, se vince il No festeggerà il ceto politica e la casta”.

La maggior parte delle domande degli utenti di Facebook e Twitter ha riguardato la consultazione del 4 dicembre prossimo e il presidente del Consiglio ha detto di volersi esprimere solo . “Ci sono ottimi motivi”, ha esordito Renzi, “sia per chi sostiene il Sì sia il No e noi li rispettiamo. L’importante è che non ci siano bugie e noi vogliamo con pacatezza entrare nel merito”. Secondo il leader dem però se la riforma viene approvata “ci sarà meno confusione, i vizi di mancata semplicità della Pubblica Amministrazione possono essere risolti, possiamo avere qualche ostacolo in meno. Ragazzi, io voglio un’Italia più semplice”. La vittoria del Sì non potrà cambiare la sentenza della Consulta sulla riforma Madia ma “se vince il Sì non ci sarà più materia concorrente, più chiarezza di ruolo e basta assurdi ricorsi e controricorsi”. E ha detto quindi che a essere sbagliata non è la legge Madia ma lo stop deriva da “una sentenza evolutiva della Consulta che ha cambiato idea rispetto al passato”.

Il presidente del Consiglio ha quindi ribadito di “non essere attaccato alla poltrona”, lasciando intendere di essere pronto a dimettersi in caso di vittoria del No. “Io non sono uno di quelli aggrappati alla seggiola, alla poltrona, io non sono uno come gli altri. Non sono innamorato dei palazzi, sto qui per cambiare le cose, sto qui se si vogliono cambiare le cose. Se vince il no è una gigantesca occasione perduta”. Renzi, più volte accusato di aver personalizzato la campagna elettorale, ha quindi detto di essere convinto che “la grande maggioranza sceglierà non sulla base della mia simpatia o antipatia ma del quesito. Sono ottimista”.

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