Il 16 febbraio ’59 presta giuramento e diventa primo ministro di Cuba e in pochi mesi mette in atto l’importante riforma agraria che permetterà di suddividere tra oltre 200mila contadini le terre fino ad allora in mano a pochi proprietari terrieri. I primi mesi dei rivoluzionari al governo sono contraddistinte da molta più attenzione alle riforme sociali che allo sviluppo economico: scuole, strade, acquedotti, sistema sanitario, tutte iniziative rivolte alla popolazione meno abbiente. Immediatamente dopo inizia l’avvicinamento all’Unione Sovietica, l’aumento delle spese militari per creare un nuovo esercito rivoluzionario, e all’allontanamento forzato delle compagnie petrolifere occidentali da Cuba con la nazionalizzazione delle raffinerie.

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