Resta alta la tensione in Piemonte a causa del maltempo. Continua a piovere, anche se le perturbazioni stanno dando un po’ di tregua almeno nell’intensità e sono destinate – secondo le previsioni – a esaurirsi durante la giornata. Restano problemi di viabilità in tutta la regione, con numerose strade chiuse a causa di frane, e resta la paura per la piena di numerosi fiumi che continuano a ingrossarsi, Po in testa. E’ stato trovato il corpo senza vita di Mauro Costaguta, il pescatore di 73 anni dato per disperso mercoledì mentre si trovava lungo la foce del fiume Entella. Il cadavere è stato individuato sulla scogliera vicino al porto di Chiavari dagli uomini della Capitaneria di porto.

In Val Chisone c’è un disperso: a Perosa Argentina, poco più di 3mila abitanti, Sergio Biamino, 70 anni, stava cercando di recuperare assieme al figlio alcuni suoi cavalli, quando l’argine del rio Albona ha ceduto e lo ha travolto facendolo finire in renzi-protezione-civile-2acqua. Le ricerche sono state sospese dai vigili del fuoco e dalla protezione civile, per l’impossibilità di avvicinarsi alle acque del torrente. “Era davanti a me, non si è accorto che la strada era franata – racconta il figlio – e l’ho visto scomparire. E’ stato orribile”.

In ginocchio anche la Liguria, in particolare l’entroterra di Imperia. La giunta regionale presieduta da Giovanni Toti si è riunita con il capo della protezione civile Fabrizio Curcio per chiedere lo stato di emergenza. L’assessore allo sviluppo economico Edoardo Rixi ha detto che i danni ammontano a circa 100 milioni di euro. Sulla situazione è intervenuto anche l’assessore alla protezione civile regionale, Giacomo Giampedrone. “Faremo punti precisi nelle due riunioni in prefettura – ha spiegato – ma più di due terzi degli sfollati in questi minuti iniziano a rientrare nelle loro case”. 

A Torino è arrivato anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha visitato la centrale della Protezione civile di Torino insieme alla sindaca Chiara Appendino e il presidente di Regione Sergio Chiamparino. Tutt’e tre hanno ringraziano uomini e donne della Protezione Civile, il cui capo Fabrizio Curcio è in Piemonte con il capo del governo. “Invito tutti i cittadini a seguire le indicazioni delle istituzioni, della protezione civile e delle forze renzi-appendinodell’ordine, perché rispettarle è fondamentale” dice Renzi. Chiamparino si dice “dispiaciuto e in apprensione per il disperso”. Il governatore ha sottolineato che “la scelta di celebrare i vent’anni dall’alluvione del 1994 non con un convegno ma con la pulizia degli alvei di dieci tra torrenti e fiumi è stata una scelta decisiva“. “Ci aspettano ancora ore intense – ammette la sindaca Appendino – ma c’è una bella struttura e cerchiamo di dare risposte all’emergenza con grande competenza”. 

Il Po comincia a far paura soprattutto tra le province di Cuneo e Torino. Valentino e Valentina, i due battelli dell’azienda trasporti locale per la navigazione turistica sul Po a Torino, sono stati trascinati via dalla forza del fiume, che ha rotto i loro ormeggi. Le due imbarcazioni si sono incastrate sotto le arcate del ponte della Gran Madre, nel centro del capoluogo. Il ponte è stato chiuso. Uno dei due battelli è affondato e si è incagliato nei pressi della diga del Pascolo. A Torino per precauzione altri ponti sono chiusi: il ponte Emanuele Filiberto di piazza Fontanesi, il ponte di via Bologna tra lungo Dora Savona e lungo Dora Firenze e il ponte Carpanini a Borgo Dora. Chiusi anche il viale Marinai d’Italia e la ciclopista sul Po, i Murazzi e via Germagnano da corso Vercelli in direzione Amiato. Il fiume sale lentamente ma in modo costante ed è stato confermato lo sgombero delle aree golenali. Il Tanaro, che continua a essere il sorvegliato principale, ha oltrepassato gli argini a Rocchetta Tanaro, nell’astigiano, allagando campi e strade. Oltre che sul ponte, già chiuso, il transito è stato vietato su due strade. Lo stesso fiume ha superato il livello di pericolo ad Asti e ha raggiunto quota 6 metri ad Alba.

Mattinata critica anche a Moncalieri, nella prima cintura torinese: il torrente Chisola ha straripato e 1800 persone sono bloccate in casa. Per le vie del paesi c’è oltre mezzo metro d’acqua. I vigili del fuoco hanno messo in salvo gli anziani, ma molte famiglie non vogliono lasciare i loro appartamenti. La protezione civile ha rinforzato gli argini per un tratto di 600 metri e il campo nomadi di ‘Brandina’ è stato sgomberato.

Sono stati invece salvati, con un’operazione anche complicata, due turisti svizzeri, marito e moglie, che erano stati travolti dalla piena del fiume Bormida a Vesime. “La coppia, in visita in zona – racconta il sindaco di Vesime, Piera Tealdo – ha voluto attraversare il ponte, nonostante i nostri avvisi a non farlo (il ponte poi è stato chiuso ndr) e l’auto su cui viaggiavano è stata ribaltata dalla furia delle acque in piena”. I due sono riusciti a scendere dal mezzo e, legati con alcune corde dai volontari Aib della protezione civile di Vesime”. E’ stato il Bormida in piena a fare paura durante la notte anche ad Acqui Terme e dintorni. “Ora la situazione in città è sotto controllo – assicura il sindaco Enrico Silvio Bertero – Le scuole sono aperte, tranne l’asilo di via Savonarola, che si trova nella parte bassa di Acqui interessata dal reflusso del rio Medrio. Al buio l’istituto d’arte e alcune vie, nelle quali stanno lavorando le squadre dell’Enel. Aperte la sala consiglio e il mio ufficio per ospitare due famiglie (4 adulti e 2 bambini) evacuate. Il fiume ha superato l’asta idrometrica ma, seppur lentamente, sta defluendo”. 

Secondo l’Arpa, il Po attualmente è un metro sopra il livello di pericolo a Torino (5 metri e mezzo alla stazione dei Murazzi). Il torrente Bormida è oltre il livello di guardia ad b. Superato il livello di pericolo anche in molti altri torrenti nel Torinese e nell’Astigiano. Nella zona di Pinerolo situazione critica a Villafranca Piemonte per la piena, del Pellice e l’esondazione di molti rii minori. Il paese della pianura, come altri centri lungo l’asse Pinerolo-Saluzzo, è isolato. Chiusi almeno fino alle 12 di oggi tutti i ponti sul Po e sul Pellice. “Chi può venga ad aiutare la nostra protezione civile”, è l’appello del sindaco di Villafranca, Marina Bordese. Ad Asti e dintorni le “nuove” emergenze: “Il fiume non è uscito dagli argini in città – spiega il dirigente provinciale della Protezione civile Roberto Imparato – ma pare sia un fenomeno di ‘sifonatura’, cioè di acqua che emerge dal sottosuolo e che ha allagato alcuni campi”.

Finita la fase di allerta rossa in Piemonte. Il centro funzionale di Arpa ha disposto l’allerta arancione per tutto il territorio, tranne le valli Toce, Varaita, Maira e Demonte, dove l’allerta è gialla, e la valle Scrivia, dove non c’è allerta. L’esaurimento dei fenomeni avverrà nella notte ad eccezione del Verbano, dove le precipitazioni cesseranno nella mattina di domani. Resta invece critica la situazione nella zona di Alessandria, dove sono attese la piena del Tanaro a Montecastello e della Bormida. Numerose le frane che si sono verificate nelle zone montane e collinari, soprattutto nel Pinerolese, provocando danni alla viabilità. Il sistema della protezione civile regionale continua la sua attività di gestione delle emergenze, con l’aiuto di 1.100 volontari e l’utilizzo di numerosi mezzi e materiali.

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