Le frasi del governatore della Campania Vincenzo De Luca (“Impresentabile? Bindi infame, da uccidere”) indignano gli utenti di Twitter, che per tutta la giornata hanno animato le conversazioni con vignette e immagini che lo raffigurano da gangster a “Kill Bindi“, fino ai paragoni con i boia dell’Isis o a un boss di Gomorra.
Politica
Minacce alla Bindi, vignette e immagini della giornata nera di #DeLuca sui social
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- 06:48 - Elezioni regionali Basilicata, Bardi fa il bis. Meloni esulta: "Vittoria del centrodestra"
Potenza, 22 apr. (Adnkronos) - Qualcuno l'ha ribattezzata l'Ohio italiana (l'azzurro Paolo Barelli dixit). Dopo l'Abruzzo, il centrodestra 'conferma' anche la Basilicata con Vito Bardi, voluto da Forza Italia, che guiderà la Regione per altri cinque anni. Il governatore uscente la spunta per la seconda volta dopo le ultime elezioni del 2019 grazie sicuramente alla compattezza della coalizione e alla tenuta del suo 'buon governo' sul territorio, ma anche per merito di un centrosinistra litigioso, che ha bruciato più nomi nel nome del 'campo largo' prima di puntare al fotofinish su Piero Marrese dopo una estenuante trattativa tra Pd e Cinque stelle.
Anche il soccorso di Azione-Italia viva ha avuto tanta parte in questo bis. Con l'apporto dei voti dell'ex dem Marcello Pittella. A esultare è soprattutto Forza Italia con Antonio Tajani che supera nella Regione di gran lunga il 10 per cento e 'vede' realizzarsi il sogno del sorpasso sulla Lega (''Forza Italia cresce, non solo nei sondaggi anche nei risultati, a dimostrazione che non c'è alcuno scioglimento del partito'', un buon viatico per la partita decisiva delle europee ai fini della leadership del secondo partito del centrodestra, dietro Fdi di Giorgia Meloni.
''Ha vinto il candidato di Forza Italia, ha vinto il centrodestra unito, ha vinto il buon governo", scrive sui social il ministro degli Esteri in serata a spoglio ancora in corso (le operazione procedono a rilento) ufficializzando di fatto l'affermazione dell'ex generale della Gdf. ''E' la vittoria dell'intera coalizione, una vittoria chiara, siamo stati sempre uniti, penso che la Basilicata possa essere un modello di allargamento della coalizione al centro basato sulla condivisione dei programmi'', gongola Bardi nella conferenza stampa convocata dopo le 20.30 nel suo quartier generale all'hotel La Primula (stessa location scelta alle precedenti consultazioni per un puro fatto scaramantico, assicurano nell'entourage bardiano).
''Dedico la vittoria a mia moglie e a tutti i lucani'', assicura il neo presidente della Regione assediato da stampa e tv per poi promettere: ''Continueremo il cambiamento iniziato nel 2019, le priorità saranno le infrastrutture, la sanità e l'energia, voglio trasformare questa terra in un hub energetico di tutta la nazione''. Bardi è un fiume in piena, ringrazia alleati e avversari: ''Questo voto rappresenta un trend positivo per il centrodestra, sono molto contento di questa affermazione, voglio ringraziare tutti, mi ha fatto molto piacere la telefonata di congratulazioni di Marrese. Mi ha chiamato anche la Meloni, un grazie a Tajani, Salvini, Lupi, Rotondi, che sono venuti qui, un grazie a Calenda e Renzi'' per il loro sostegno.
Il neo governatore smorza pure le polemiche sulla sua residenza a Napoli che gli ha 'impedito' di votare per le regionali lucane: ''Io penso che la residenza non sia un problema se parliamo della mia presenza sul territorio, perché io sul territorio ci sono sempre. Ho il domicilio qui, vivo in Basilicata, i miei nonni erano lucani, i miei genitori erano lucani. Sono lucano da sei generazioni...''.
Dalla Lucania, dunque, il centrodestra ne esce rafforzato e diventa laboratorio politico per una sorta di rassemblement moderato al centro. E tutto lascia ben presagire per la sfida di Bruxelles. Esulta Meloni: ''Vittoria del centrodestra e di tutta la coalizione in Basilicata, i miei auguri di buon lavoro a Vito Bardi, alla giunta che si insedierà e ai consiglieri eletti. Avanti con impegno e determinazione". "Grande soddisfazione" arriva anche dalla Lega che parla di ''ennesimo largo successo del centrodestra unito".
- 00:09 - Inter campione d'Italia, Milan battuto 2-1 nel derby: scudetto nerazzurro
(Adnkronos) - L'Inter è campione d'Italia 2023-2024. I nerazzurri allenati da Inzaghi conquistano lo scudetto, il 20esimo nella storia del club, grazie alla vittoria per 2-1 nel derby sul campo del Milan nel match valido per la 33esima giornata. I gol di Acerbi e Thuram valgono il successo che garantisce il titolo aritmetico: con 86 punti, l'Inter non può più essere raggiunta dai cugini, fermi a quota 69.
Il derby scudetto (per i nerazzurri) inizia con una fase di studio. Il Milan, con Leao punta centrale in uno schieramento insolito, prova ad avanzare le posizioni di Theo Hernandez e Musah sulle fasce. L'Inter, come spesso accaduto nelle ultime stracittadine, arretra compatta lasciando campo ai rivali. La prima conclusione arriva all'8': Lautaro riceve e spara, mira altissima. Al 10' ancora Inter, con il colpo di testa di Pavard in proiezione offensiva: palla out.
La pressione nerazzurra aumenta e il gol arriva al 18'. Corner di Dimarco, Pavard prolunga la traiettoria e Acerbi, appostato sul secondo palo, insacca di testa: 0-1. In un match ad alto tasso di nervosismo, il Milan accusa il colpo e rischia di crollare al 25'. Thuram con un colpo di tacco accende Dimarco, cross teso per Lautaro che da pochi passi non inquadra la porta.
Il Milan si fa vivo al 29' con la prima fiammata di Leao. Il portoghese ha campo libero e si invola, salta Acerbi e prova a bucare Sommer: il portiere nerazzurro si salva. Il match si accende ulteriormente prima dell'intervallo. Al 38' percussione di Barella che offre a Thuram un rigore in movimento: palo scheggiato. Dall'altra parte, al 40', Calabria prova a pescare il jolly: Sommer rimedia. In una sequenza di occasioni, applausi anche per Maignan che al 41' nega il raddoppio nerazzurro fermando Mkhitaryan.
In apertura di secondo tempo, l'Inter raddoppia. Lungo lancio di Bastoni, Thuram difende il pallone e all'ingresso in area rossonera scarica un rasoterra angolato: Maignan battuto, 0-2 al 49'. Il Milan prova una reazione di nervi, ma la qualità del gioco rossonero non decolla. L'Inter rimane compatta e ordinata, senza concedere nulla ai cugini. I nerazzurri giocano in scioltezza, al 62' Mkhitaryan si toglie lo sfizio di cercare l'eurogol da centrocampo: risultato ampiamente rivedibile.
Il Milan cerca l'ultimo disperato assalto per riaprire la gara. Pulisic prova a spaventare Sommer al 72' ma il suo sinistro è impreciso. Poco dopo ci prova Theo Hernandez, ma la porta nerazzurra non rischia nulla. All'80', il Milan fa centro. Su azione da corner, Leao fa sponda per Gabbia: Sommer si oppone miracolosamente al colpo di testa ma non può nulla sul tap-in di Tomori, 1-2.
L'Inter, padrona del match per larghi tratti, perde compattezza e rischia di subire il pareggio all'83'. Sommer e Bastoni tentennano, Okafor trova il tempo per la deviazione e va vicino al clamoroso 2-2. Il finale è, prevedibilmente, a nervi tesi. Theo Hernandez, Dumfries e Calabria vengono espulsi. L'Inter vince ed è campione d'Italia.
- 23:44 - Calcio: Marotta, 'prima dedica va a Zhang, Inzaghi bravo e vincente'
Milano, 22 apr. - (Adnkronos) - "La dedica principale va al nostro presidente Steven Zhang che ha sofferto a distanza e non è qui a gioire, poi ai nostri tifosi. Poi i meriti, a Simone Inzaghi che è un allenatore bravo e vincente. E' lui l'artefice e il leader di questo gruppo magnifico. Ringrazio inoltre i miei collaboratori, donne e uomini che hanno supportato questa squadra. Abbiamo curato tutto e contribuito in piccolo nell'aiutare Inzaghi e i ragazzi". Queste le parole dell'amministratore delegato dell'Inter Beppe Marotta dopo la conquista dello scudetto.
"Ogni allenatore ha il suo metodo e il suo linguaggio e Inzaghi s'è relazionato in modo perfetto coi ragazzi, lui è un po' l'amico, l'ex collega, ed è riuscito a valorizzare al massimo ciò che gli abbiamo messo a disposizione -prosegue Marotta-. Questa estate sono arrivati dodici giocatori, non lo dimentichiamo. E poi non voglio dimenticare lo zoccolo duro di italiani che è sempre molto importante".
L'ad nerazzurro chiude parlando del prossimo mercato. "Ormai non si possono non seguire determinati parametri economico-finanziari, dobbiamo sempre perseguirli. Ma io sono molto fiducioso sul patrimonio umano e se qualcuno parte, ma penso di no, può essere sostituito degnamente. Noi in questo momento abbiamo un modello di riferimento che è vincente e dobbiamo portarlo avanti".
- 23:39 - Djokovic: "Voglio giocare a Roma e punto all'oro di Parigi 2024"
Madrid, 22 apr. (Adnkronos) - Roland Garros, Wimbledon, le Olimpiadi. Prima, anche gli Internazionali d'Italia. Novak Djokovic fissa gli obiettivi della sua stagione, che ha appena subito uno stop con il forfait a Madrid. 'Nole' si è detto dispiaciuto poi di essersi ritirato dal Mutua Madrid Open, anche se spera di continuare "con capacità" a giocare anche nel 2025 perché sembra "giovane" e con "tanta voglia". "Sto preparando il mio corpo soprattutto per il Roland Garros, Wimbledon, i Giochi Olimpici e gli Us Open, che per me è il blocco più importante di tornei", ha detto il campione serbo ai Laureus Awards, nella capitale spagnola, dove è stato premiato come migliore sportivo. "Ho intenzione di giocare il Masters 1000 di Roma. Quest'anno l'inizio è stato un po' diverso e sto ancora cercando di trovare il livello di tennis perfetto e spero che arrivi al Roland Garros", ha aggiunto il vincitore di 24 tornei del Grande Slam.
Djokovic vede "possibile" vincere l'oro olimpico a Parigi, l'unico titolo che manca al suo palmares da record. "Devi sempre credere che tutto è possibile. I Giochi sono l'evento sportivo più antico e prestigioso e spero di essere lì in forma e in grado di giocare il mio miglior tennis, perché chissà se avrò un'altra possibilità di essere alle Olimpiadi. Ho detto che volevo giocare almeno fino a Los Angeles 2028, ma non si sa mai", ha spiegato Nole. Dopo la rottura con Goran Ivanisevic, Djokovic sta "considerando" l'ipotesi di non avere un nuovo allenatore. "Non ho fretta di prendere una decisione, dopo aver giocato per più di 20 anni e aver avuto squadre e allenatori diversi, sono in una fase in cui mi permetto di considerare questa opzione", ha ammesso.
Djokovic ha segnato un'epoca con altri big assoluti della racchetta. Ora, nel circuito, è rimasto solo lui a difendere la vecchia generazione. Rafa Nadal è alle prese con un complicato rientro dopo un lungo stop per problemi fisici. "Provo molto rispetto per una leggenda come lui, con il quale spero di poter giocare almeno un'altra volta prima che si ritiri. Ho molto rispetto per Rafa, è una brava persona e una leggenda del nostro sport, è il mio rivale più importante. In Australia ho detto che speravo di poterlo vedere in uno o due tornei e spero di riuscirci", ha detto Djokovic. "Potrò giocare con lui almeno una volta", ha dichiarato Djokovic. Il numero uno del mondo ha riconosciuto che "al momento" non è possibile fare "un pronostico" sullo spagnolo, ma ha sottolineato che "è incredibile tutto quello che è riuscito a fare come atleta. Senza dimenticare la sua fondazione, con cui ha ispirato molti giovani in Spagna e nel mondo", ha affermato Nole.
Djokovic ha ricevuto a Madrid il suo quinto Laureus. "È un onore vincere questo prestigioso premio. Quando è stata fondata Laureus, la sua premessa e missione era che lo sport avesse il potere di cambiare il mondo e questo premio è totalmente diverso da tutti gli altri che ho ricevuto nella mia carriera. È scelto da campioni che capiscono cosa devi fare per padroneggiare la tua arte e raggiungere alti livelli in questo sport", ha confessato.
- 23:38 - Djokovic: "Voglio giocare a Roma e punto all'oro Olimpico"
Madrid, 22 apr. (Adnkronos) - Roland Garros, Wimbledon, le Olimpiadi. Prima, anche gli Internazionali d'Italia. Novak Djokovic fissa gli obiettivi della sua stagione, che ha appena subito uno stop con il forfait a Madrid. 'Nole' si è detto dispiaciuto poi di essersi ritirato dal Mutua Madrid Open, anche se spera di continuare "con capacità" a giocare anche nel 2025 perché sembra "giovane" e con "tanta voglia". "Sto preparando il mio corpo soprattutto per il Roland Garros, Wimbledon, i Giochi Olimpici e gli Us Open, che per me è il blocco più importante di tornei", ha detto il campione serbo ai Laureus Awards, nella capitale spagnola, dove è stato premiato come migliore sportivo. "Ho intenzione di giocare il Masters 1000 di Roma. Quest'anno l'inizio è stato un po' diverso e sto ancora cercando di trovare il livello di tennis perfetto e spero che arrivi al Roland Garros", ha aggiunto il vincitore di 24 tornei del Grande Slam.
Djokovic vede "possibile" vincere l'oro olimpico a Parigi, l'unico titolo che manca al suo palmares da record. "Devi sempre credere che tutto è possibile. I Giochi sono l'evento sportivo più antico e prestigioso e spero di essere lì in forma e in grado di giocare il mio miglior tennis, perché chissà se avrò un'altra possibilità di essere alle Olimpiadi. Ho detto che volevo giocare almeno fino a Los Angeles 2028, ma non si sa mai", ha spiegato Nole. Dopo la rottura con Goran Ivanisevic, Djokovic sta "considerando" l'ipotesi di non avere un nuovo allenatore. "Non ho fretta di prendere una decisione, dopo aver giocato per più di 20 anni e aver avuto squadre e allenatori diversi, sono in una fase in cui mi permetto di considerare questa opzione", ha ammesso.
Djokovic ha segnato un'epoca con altri big assoluti della racchetta. Ora, nel circuito, è rimasto solo lui a difendere la vecchia generazione. Rafa Nadal è alle prese con un complicato rientro dopo un lungo stop per problemi fisici. "Provo molto rispetto per una leggenda come lui, con il quale spero di poter giocare almeno un'altra volta prima che si ritiri. Ho molto rispetto per Rafa, è una brava persona e una leggenda del nostro sport, è il mio rivale più importante. In Australia ho detto che speravo di poterlo vedere in uno o due tornei e spero di riuscirci", ha detto Djokovic. "Potrò giocare con lui almeno una volta", ha dichiarato Djokovic. Il numero uno del mondo ha riconosciuto che "al momento" non è possibile fare "un pronostico" sullo spagnolo, ma ha sottolineato che "è incredibile tutto quello che è riuscito a fare come atleta. Senza dimenticare la sua fondazione, con cui ha ispirato molti giovani in Spagna e nel mondo", ha affermato Nole.
Djokovic ha ricevuto a Madrid il suo quinto Laureus. "È un onore vincere questo prestigioso premio. Quando è stata fondata Laureus, la sua premessa e missione era che lo sport avesse il potere di cambiare il mondo e questo premio è totalmente diverso da tutti gli altri che ho ricevuto nella mia carriera. È scelto da campioni che capiscono cosa devi fare per padroneggiare la tua arte e raggiungere alti livelli in questo sport", ha confessato.
- 23:30 - Inter campione d'Italia, Milan battuto 2-1 nel derby: scudetto nerazzurro
(Adnkronos) - L'Inter è campione d'Italia 2023-2024. I nerazzurri allenati da Inzaghi conquistano lo scudetto, il 20esimo nella storia del club, grazie alla vittoria per 2-1 nel derby sul campo del Milan nel match valido per la 33esima giornata. I gol di Acerbi e Thuram valgono la vittoria che garantisce il titolo aritmetico: con 86 punti, l'Inter non può più essere raggiunta dai cugini, fermi a quota 69.
Il derby scudetto (per i nerazzurri) inizia con una fase di studio. Il Milan, con Leao punta centrale in uno schieramento insolito, prova ad avanzare le posizioni di Theo Hernandez e Musah sulle fasce. L'Inter, come spesso accaduto nelle ultime stracittadine, arretra compatta lasciando campo ai rivali. La prima conclusione arriva all'8': Lautaro riceve e spara, mira altissima. Al 10' ancora Inter, con il colpo di testa di Pavard in proiezione offensiva: palla out.
La pressione nerazzurra aumenta e il gol arriva al 18'. Corner di Dimarco, Pavard prolunga la traiettoria e Acerbi, appostato sul secondo palo, insacca di testa: 0-1. In un match ad alto tasso di nervosismo, il Milan accusa il colpo e rischia di crollare al 25'. Thuram con un colpo di tacco accende Dimarco, cross teso per Lautaro che da pochi passi non inquadra la porta.
Il Milan si fa vivo al 29' con la prima fiammata di Leao. Il portoghese ha campo libero e si invola, salta Acerbi e prova a bucare Sommer: il portiere nerazzurro si salva. Il match si accende ulteriormente prima dell'intervallo. Al 38' percussione di Barella che offre a Thuram un rigore in movimento: palo scheggiato. Dall'altra parte, al 40', Calabria prova a pescare il jolly: Sommer rimedia. In una sequenza di occasioni, applausi anche per Maignan che al 41' nega il raddoppio nerazzurro fermando Mkhitaryan.
In apertura di secondo tempo, l'Inter raddoppia. Lungo lancio di Bastoni, Thuram difende il pallone e all'ingresso in area rossonera scarica un rasoterra angolato: Maignan battuto, 0-2 al 49'. Il Milan prova una reazione di nervi, ma la qualità del gioco rossonero non decolla. L'Inter rimane compatta e ordinata, senza concedere nulla ai cugini. I nerazzurri giocano in scioltezza, al 62' Mkhitaryan si toglie lo sfizio di cercare l'eurogol da centrocampo: risultato ampiamente rivedibile.
Il Milan cerca l'ultimo disperato assalto per riaprire la gara. Pulisic prova a spaventare Sommer al 72' ma il suo sinistro è impreciso. Poco dopo ci prova Theo Hernandez, ma la porta nerazzurra non rischia nulla. All'80', il Milan fa centro. Su azione da corner, Leao fa sponda per Gabbia: Sommer si oppone miracolosamente al colpo di testa ma non può nulla sul tap-in di Tomori, 1-2.
L'Inter, padrona del match per larghi tratti, perde compattezza e rischia di subire il pareggio all'83'. Sommer e Bastoni tentennano, Okafor trova il tempo per la deviazione e va vicino al clamoroso 2-2. Il finale è, prevedibilmente, a nervi tesi. Theo Hernandez, Dumfries e Calabria vengono espulsi. L'Inter vince ed è campione d'Italia.
- 23:21 - Inter campione d'Italia, Milan battuto 2-1 nel derby: scudetto nerazzurro
(Adnkronos) - L'Inter è campione d'Italia 2023-2024. I nerazzurri allenati da Inzaghi conquistano lo scudetto, il 20esimo nella storia del club, grazie alla vittoria per 2-1 nel derby sul campo del Milan nel match valido per la 33esima giornata. I gol di Acerbi e Thuram valgono la vittoria che garantisce il titolo aritmetico: con 86 punti, l'Inter non può più essere raggiunta dai cugini, fermi a quota 69.
Il derby scudetto (per i nerazzurri) inizia con una fase di studio. Il Milan, con Leao punta centrale in uno schieramento insolito, prova ad avanzare le posizioni di Theo Hernandez e Musah sulle fasce. L'Inter, come spesso accaduto nelle ultime stracittadine, arretra compatta lasciando campo ai rivali. La prima conclusione arriva all'8': Lautaro riceve e spara, mira altissima. Al 10' ancora Inter, con il colpo di testa di Pavard in proiezione offensiva: palla out.
La pressione nerazzurra aumenta e il gol arriva al 18'. Corner di Dimarco, Pavard prolunga la traiettoria e Acerbi, appostato sul secondo palo, insacca di testa: 0-1. In un match ad alto tasso di nervosismo, il Milan accusa il colpo e rischia di crollare al 25'. Thuram con un colpo di tacco accende Dimarco, cross teso per Lautaro che da pochi passi non inquadra la porta.
Il Milan si fa vivo al 29' con la prima fiammata di Leao. Il portoghese ha campo libero e si invola, salta Acerbi e prova a bucare Sommer: il portiere nerazzurro si salva. Il match si accende ulteriormente prima dell'intervallo. Al 38' percussione di Barella che offre a Thuram un rigore in movimento: palo scheggiato. Dall'altra parte, al 40', Calabria prova a pescare il jolly: Sommer rimedia. In una sequenza di occasioni, applausi anche per Maignan che al 41' nega il raddoppio nerazzurro fermando Mkhitaryan.
In apertura di secondo tempo, l'Inter raddoppia. Lungo lancio di Bastoni, Thuram difende il pallone e all'ingresso in area rossonera scarica un rasoterra angolato: Maignan battuto, 0-2 al 49'. Il Milan prova una reazione di nervi, ma la qualità del gioco rossonero non decolla. L'Inter rimane compatta e ordinata, senza concedere nulla ai cugini. I nerazzurri giocano in scioltezza, al 62' Mkhitaryan si toglie lo sfizio di cercare l'eurogol da centrocampo: risultato ampiamente rivedibile.
Il Milan cerca l'ultimo disperato assalto per riaprire la gara. Pulisic prova a spaventare Sommer al 72' ma il suo sinistro è impreciso. Poco dopo ci prova Theo Hernandez, ma la porta nerazzurra non rischia nulla. All'80', il Milan fa centro. Su azione da corner, Leao fa sponda per Gabbia: Sommer si oppone miracolosamente al colpo di testa ma non può nulla sul tap-in di Tomori, 1-2.
L'Inter, padrona del match per larghi tratti, perde compattezza e rischia di subire il pareggio all'83'. Sommer e Bastoni tentennano, Okafor trova il tempo per la deviazione e va vicino al clamoroso 2-2. Il finale è, prevedibilmente, a nervi tesi. Theo Hernandez, Dumfries e Calabria vengono espulsi. L'Inter vince ed è campione d'Italia.