Il neopresidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato al telefono con il presidente russo Vladimir Putin. I due, a quanto riferisce il Cremlino, hanno concordato di puntare a una “collaborazione costruttiva”.

Trump e Putin hanno parlato della necessità di normalizzare le relazioni bilaterali su questioni come il conflitto in Siria e il terrorismo, il loro “comune nemico”. “Non solo si sono trovati d’accordo sul fatto che la situazione delle relazioni è insoddisfacente, ma hanno detto di intendere lavorare assieme per normalizzarla”, si legge nella nota del Cremlino. Secondo il quale, gli uomini al vertice delle due potenze manterranno contatti telefonici e intendono incontrarsi di persona. “Il presidente russo – si legge ancora nella nota – si è detto pronto a costruire un dialogo fra partner con la nuova amministrazione sui principi di uguaglianza, rispetto reciproco e non interferenza nei rispettivi affari interni”.

A quanto riferisce il sito della Bbc, Putin ha augurato a Trump “successo nella realizzazione del programma elettorale”.

La telefonata è stata resa nota dal Cremlino proprio mentre il presidente uscente Barack Obama nella sua prima conferenza stampa dopo il voto e alla vigilia del viaggio in Europa, assicurava: “Uno dei messaggi che consegnerò ai leader europei” è “l’impegno di Donald Trump nei confronti della Nato”. “Nella mia conversazione con il presidente eletto”, ha precisato, “lui ha espresso grande interesse nel mantenere le relazioni strategiche importanti, quindi in Europa riporterò il suo impegno per la Nato”. E ancora: “L’America oggi è più forte e le alleanze sono cruciali per la nostra sicurezza”.

Le relazioni tra Usa e Russia sono di fatto ridotte ai minimi termini dopo otto anni di Obama alla Casa Bianca. Anche l’incompatibilità caratteriale tra il presidente americano uscente e Putin ha riportato l’orologio dei rapporti tra i due Paesi parecchio indietro, quasi all’epoca della guerra fredda. Almeno nei toni.

Molte le situazioni che hanno provocato il gelo tra i due: dalla crisi ucraina a quella siriana, passando per l’affare Snowden (a cui Mosca dà ospitalità) e per le accuse di interferenze da parte di Mosca nelle elezioni presidenziali americane. Interferenze che per i democratrici Usa e per molti 007 sono state messe in campo per favorire proprio Trump e svantaggiare Hillary Clinton, candidata vista a Mosca come troppo ostile e troppo in continuità con la presidenza Obama.

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