Luciano Violante parla di Costituzione e per i dottorandi scatta l’obbligo di partecipazione. Accade all’Università dell’Insubria, dove il deputato del Pd terrà una lectio su “Carta costituzionale tra rinnovamento e conservazione”. Quali siano le posizioni dell’ex presidente della Camera, tra i più attivi sostenitori del Sì, sulla necessità o meno di riformare la Costituzione è noto a tutti. E a poco più di due settimane dal referendum del 4 dicembre, avrà la possibilità di esporle in un’università statale, quella dell’Insubria, che ha sedi a Varese e Como. Di fatto, senza contraddittorio.

Perché in cattedra nell’Aula magna del Dipartimento di Diritto, Economie e Culture, giovedì 17, saliranno per i saluti la direttrice dello dipartimento stesso Barbara Pozzo e il prorettore vicario Giuseppe Colangelo. Mentre l’introduzione è stata affidata al professor Maurizio Cafagno, docente dell’ateneo e presidente dell’associazione Aequa che si occupa di ricerca in partnership con l’associazione Italiadecide, presieduta dallo stesso Violante. Non solo, perché Cafagno è anche tra gli oltre 300 docenti e scienziati che a giugno hanno firmato l’appello per un “pacato Sì”. Uno schieramento netto, come quello di Violante, che non troverà in un’aula di un ateneo pubblico un bilanciamento durante la lectio. Per la quale i dottorandi sono stati precettati.

A metterlo per iscritto è lo stesso dipartimento in una mail inviata ai dottorandi, ‘a nome della professora Barbara Pozzo e del professor Maurizio Cafagno’: “Si precisa che l’incontro è da considerarsi obbligatorio per i dottorandi dell’area giuridica e fortemente consigliato per tutti gli altri con l’unica eccezione di coloro che, risiedendo lontano, incontrassero difficoltà nel trasferimento”. Come si svolgerà e su cosa verterà la lectio di Violante, lo chiarisce Cafagno nella stessa nota inviata agli organi di stampa: “Il presidente Violante condurrà una riflessione sulla Costituzione Italiana, sulla necessità o meno che il testo subisca delle modiche o rimanga inalterato e quindi sulle eventuali modalità con le quali modificare il testo – spiega il docente schierato per il Sì – Si tratta di un argomento di grande attualità anche in vista del voto referendario del prossimo 4 dicembre”.

L’iniziativa dell’università vedrà sul palco anche il prorettore vicario, che interpellato da ilfattoquotidiano.it sulla natura dell’incontro “rivolto a studenti, ricercatori e docenti dell’ateneo” e “aperto anche alla cittadinanza”, non rinnega la scelta ritenendola ‘opportuna’ e aggiunge: “Ha natura scientifica. Si sa che Violante è per il Sì, ma innanzitutto è un docente. Noi chiederemo, anzi senz’altro glielo abbiamo già detto, che non venga a fare campagna elettorale. Ospitiamo qualsiasi opinione, non possiamo imbavagliare i nostri professori e rispettiamo la par condicio. E non c’è l’obbligo di partecipazione per nessuno, è consigliato”. Una bugia, perché la mail inviata dal dipartimento è chiara e inequivocabile. I dottorandi nell’ambito giuridico devono partecipare. A quel punto Colangelo fa marcia indietro: “Credo sia legato al fatto che Cafagno è stato a lungo coordinatore del dottorato. È stata una decisione presa dal collegio dei dottorati, non l’abbiamo presa noi – spiega – Ci sono professori in università che la pensano in maniera diversa e abbiamo organizzato altre decine di incontri su questo tema, invitando relatori che sono per il no”. Quali?, chiediamo. “Il 21 per esempio abbiamo un altro incontro al quale parteciperà il professor Giorgio Grasso, che la pensa in maniera diversa”.

Lunedì 21, in effetti, l’università dell’Insubria ha organizzato in collaborazione con la Camera Civile di Como un convegno su “La riforma costituzionale: un confronto nel merito”, durante il quale Colangelo porterà i saluti istituzionali per poi lasciare spazio alla discussione con Matteo Cosulich, docente dell’Università di Trento e spesso presente a dibattiti sul referendum organizzati dal Pd, e i tre costituzionalisti dell’Insubria, tra i quali Grasso. Che, contattato telefonicamente, chiarisce subito: “Non ho mai preso posizione pubblicamente e non potrei farlo essendo nel direttivo dell’Associazione Costituzionalisti Italiani. Abbiamo deciso di non schierarci sul referendum, visto che tra tra di noi esistono posizioni variegate – afferma – Ritengo fondamentale spiegare i contenuti della riforma e ho risposto ad inviti di diverse amministrazioni comunali, Acli, Anpi, gesuiti. Capite bene che appartengono a mondi diversi. E posso assicurare che il 21 l’incontro avrà natura prettamente scientifica, essendo anche accreditato tra gli eventi validi per l’acquisizione di crediti formativi per gli avvocati”. E i dottorandi? Saranno obbligati a partecipare? “Non c’è alcun obbligo, sono semplicemente invitati tutti gli studenti”.

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