L’inchiesta sulle email di Hillary Clinton non è più una priorità. E la riforma sanitaria che porta il nome di Obama non sarà necessariamente cancellata del tutto: alcune parti potrebbero essere salvate. Il presidente eletto Donald Trump in un’intervista al Wall Street Journal, fa marcia indietro su alcuni dei temi chiave dell’ultimo scorcio di campagna elettorale. Ma, alla domanda se la retorica delle scorse settimane si sia spinta troppo in là, il tycoon non ha dubbi: “No. Ho vinto, è diverso ora”. Ora “voglio un Paese unito in cui ci si ami l’un l’altro“.

Uscito a sorpresa trionfante dalle urne, ora Trump non ha più la commissione di inchiesta sulla ex sfidante “in cima ai pensieri”. E glissa sulla domanda se intenda davvero nominare un procuratore speciale per indagare sulla rivale democratica, come aveva annunciato. Le sue priorità sono “l’assistenza sanitaria, il lavoro, il controllo delle frontiere contro lo spaccio di droga e i migranti illegali e la riforma fiscale“. In aggiunta, ha ribadito il magnate nell’intervista, urgono una deregulation sulle istituzioni finanziarie per consentire alle “banche di tornare a prestare soldi come una volta” e progetti infrastrutturali a livello nazionale con cui creare occupazione.

Per quanto riguarda l’Obamacare, Trump ha rivelato che Barack Obama nell’incontro di giovedì alla Casa Bianca gli ha chiesto di preservare la riforma del sistema sanitario e alla luce di questo intende considerare la possibilità di salvare almeno due disposizioni della legge.

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