La notte del voto negli Stati Uniti è stata anche l’occasione, in alcuni Stati, per esprimersi su quesiti referendari. Dei nove stati che insieme alle presidenziali votavano referendum sulla depenalizzazione della marijuana, otto l’hanno approvata, uno, l’Arizona, l’ha respinta. Quattro stati – California, Nevada, Maine e Massachusetts – l’hanno liberalizzata per scopi “ricreativi”, altri quattro – Florida, Arkansas, Montana e North Dakota – solo per finalità mediche. Il quesito bocciato in Arizona proponeva la cannabis libera per scopi ricreativi.

In California in particolare, dove era già legale l’utilizzo medico, è passata la Proposition 64 che legalizza la marijuana, con quella che viene considerata la vittoria più importante del movimento per la liberalizzazione della droga leggera anche per uso ricreativo. Gli 8 Stati ora si uniscono a Colorado, Stato di Washington, Oregon, Alaska e Washington D.C. che hanno in precedenza approvato misure del genere.

La misura approvata in California prevede che lo stato consideri la marijuana come l’alcool, varando quindi misure per controllare e tassare la produzione legale della droga leggera. Secondo la misura, i maggiori di 21 anni potranno possedere 28 grammi di marijuana per uso personale e piantare a casa fino a sei piante. Lo Stato poi concederà licenze per la vendita della droga leggera, applicando un’accisa del 15%. Nel 1996 la California divenne il primo Stato americano a legalizzare l’uso terapeutico.

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