Le maestre dei nidi e delle scuole dell’infanzia di Rimini sono in rivolta contro il Comune. La giunta Pd di Andrea Gnassi, ha deciso di “esternalizzare” ai privati parte dei nidi e delle scuole dell’infanzia comunali. Rimini, come tutta l’Emilia-Romagna, ha una tradizione gloriosa nel settore educativo sin dall’ultimo dopoguerra. Dopo diverse proteste nelle ultime settimane, le educatrici, coordinate da Cgil Cisl Uil, si sono ritrovate nuovamente sotto il palazzo del municipio per protestare contro quella che definiscono una vera e propria privatizzazione voluta dal sindaco da sempre ‘elogiato’ da Matteo Renzi in persona (“il mio amico Gnassi”, lo chiama il premier): “Noi non ci fermiamo – hanno spiegato le educatrici -. Loro non ritirano il bando, noi non desistiamo. La scuola deve restare pubblica”. Dopo il presidio c’è stato un lungo incontro con l’assessore alla scuola Mattia Morolli, che ha portato a un nulla di fatto: il Comune ha infatti deciso di non ritirare il bando con cui si appalteranno i servizi ai privati e che scade il prossimo 1 dicembre.

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