Giovedì l’arresto per corruzione, oggi l’interrogatorio davanti al gip e la segretazione del verbale. Stefano Fani, presidente dell’associazione costruttori edili (Ance) di Firenze e Francesco Saverio Marino, un funzionario tecnico del Provveditorato delle opere pubbliche della Toscana e dell’Umbria, sono in finiti in manette mentre il primo consegnava una mazzetta di 2800 euro negli uffici del Provveditorato, in via dei Servi a Firenze. I due uomini non potevano sapere di essere spiati. Il passaggio di mano del denaro sarebbe stato ripreso dagli occhi elettronici delle telecamere della Guardia di finanza. Gli investigatori dopo aver assistito in diretta alla scena sono intervenuti.

Oggi poi sono scattate anche alcune perquisizioni e questo fa pensare che l’episodio non sia isolato e celi un flusso di denaro ben più consistente nel quale potrebbero essere implicate più persone. Non è escluso poi che la tangente rappresentasse una tranche di un pagamento più cospicuo. Fani, imprenditore edile, è presidente dell’Ance di Firenze dal 2014 ed è membro del consiglio direttivo e della giunta di Confindustria del capoluogo toscano. La notizia del suo arresto, che non ha tardato a diffondersi, era stata accolta con incredulità nell’ambiente degli industriali toscani. Nel giugno scorso il presidente di Confindustria Firenze Massimo Messeri aveva affidato a Fani la delega per il progetto della città metropolitana. Da oggi entrambi gli indagati sono ai domiciliari.

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