Un rarissimo Ibis eremita è stato ritrovato morto nel Comune di Darfo Boario Terme ad Angone dalle guardie venatorie dei Wwf di Brescia. L’allarme è scattato nella serata di venerdì poiché il trasmettitore GPS, di cui sono dotati gli ibis eremita segnalava, l’esemplare, soprannominato Enno, fermo da oltre ventiquattrore nello stesso luogo

“Conoscendo l’area, nota per l’alto tasso di bracconaggio, ci siamo subito allarmati” racconta Antonio Delle Monache Coordinatore Guardie Wwf Lombardia. “Proprio nelle ultime settimane – continua Delle Monache – avevamo predisposto servizi di vigilanza in collaborazione con il Corpo Forestale-Nucleo Operativo Antibracconaggio”. L’animale sottoposto a radiografia al Centro recupero Animali Selvatici Wwf nell’Oasi di Valpredina (Cenate SopraBergamo), risulta essere stato centrato da una o più fucilate: oltre ottanta pallini hanno devastato il povero animale.”

Il volatile faceva parte del progetto, coordinato da Waldrappteam, “Reason for Hope. Reintroduction of the Northern  Bald Ibis in Europe” che è finanziato dalla Ue e coinvolge otto stati, fra cui l’Italia, l’Austria e la Germania. La specie, estinta nel XVII secolo in Europa a causa soprattutto della caccia di cui era oggetto, è recentemente scomparsa dopo che si sono perse le tracce dell’ultimo esemplare della popolazione orientale (una femmina chiamata Zenobia); mentre la popolazione occidentale, in Marocco, conta circa 500 esemplari.

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