Matteo Renzi accusa Beppe Grillo di evitare il confronto sul referendum, lui manda avanti il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio. A poco più di un mese dalla consultazione popolare sulla riforma della Costituzione la campagna elettorale continua tra attacchi e tensioni tra i due schieramenti. Il presidente del Consiglio, nel nuovo libro di Bruno Vespa, parla dei “gufi” e di chi si oppone alle legge Boschi: “Io non definisco gufi”, si legge nell’anticipazione, “quelli che si oppongono al governo, ma quelli che vogliono negare il futuro all’Italia. E quelli che negano e drammatizzano più degli altri sono i M5s. Poi, quando vai al dunque e nella campagna elettorale per il referendum costituzionale invito Grillo a un confronto, lui scappa”. E aggiunge: “I 5 Stelle dipingono il futuro in una dimensione horror che paradossalmente incontra qualche parentela in una parte della destra e nella sinistra radicale”. In contemporanea Luigi Di Maio intervistato su la7 ha detto: “Noi preferiamo confrontarci con i cittadini”. Ma si è detto pronto a un faccia a faccia tv con il segretario Pd.

A replicare a Renzi è stato poi lo stesso Grillo sul blog: “Se mi vuoi mi trovi in piazza tra la gente”, ha scritto, “per rispetto del mio habitat naturale. Si Matteo… in mezzo alla gente, non quelli che ti porti dietro come un venditore di vasellame. Vuoi confrontarti in televisione? Abbiamo un vicepresidente della camera bello giovane, pronto a sopportarti. Io non ti lascio lì a dire panzane senza darti un taglio secco, lo sai bene, lo ho già fatto nello streaming”. Il leader ha poi attaccato la “retorica lattante” di Renzi: “Non è per me, perché non è per il Paese, non serve al Paese. Dal palco le rughe si vedono meno, da li è la credibilità ad essere regina. Il palco è curioso sai? Una macchina della verità. Dovresti provarla qualche volta, aiuta a sentirsi e vedersi con gli occhi della gente e aprirebbe i tuoi di occhi”.

I grillini intanto per l’ultimo mese di campagna elettorale hanno in programma un tour sui treni. Sul blog di Grillo sono state annunciate le varie date. Saranno 47 tappe, una per ogni articolo della Costituzione: l’iniziativa si concluderà a Torino, in piazza San Carlo, il 2 dicembre “con un grande evento finale”. Prevista una tappa anche a Roma dove, il 26 novembre, il M5s organizzerà “il Cammino per la Costituzione” che arriverà fino alla Bocca della Verità. “Il No è nettamente in testa”, si legge sul blog, “ma la maggior parte degli italiani dichiara di astenersi o di non aver deciso come votare. La propaganda renziana permea ogni spazio dell’informazione di regime e il quesito è stato formulato in modo tale da ingannare gli indecisi dell’ultimo minuto”. Grillo ha quindi invitato i suoi a scendere nelle piazze: “Tutto il Movimento 5 Stelle: eletti al Parlamento italiano ed europeo, consiglieri regionali e comunali, sindaci, iscritti, attivisti e simpatizzanti, io stesso abbiamo il dovere di scendere in piazza per la campagna referendaria e fare informazione affinché i cittadini possano scegliere in maniera consapevole. Ognuno di noi è responsabile del futuro del nostro Paese”. Il leader ha assicurato che sarà presente personalmente: “Non ci risparmieremo”, ha scritto. “Ci muoveremo in treno per tutta Italia. Saremo nei vagoni, nelle stazioni, nelle piazze, nei bar per incontrare i cittadini. Non possiamo fermarci, non posso fermarmi. Ci sarò anche io. Ci alterneremo con i portavoce e gli attivisti, ci daremo il cambio perché il viaggio è lungo e avremo bisogno anche di un pò di riposo lungo la via. Dormiremo in ostelli, b&b, alberghi o in casa dei semplici cittadini che ci accoglieranno”.

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