Prendete Salvatore Aranzulla, figura mitologica del web metà uomo e metà tuttologo, usatelo in un promo per lanciare la terza stagione Black Mirror, splendida serie inglese sul potere distorto dei media e della tecnologia: il risultato sarà assai godibile, ironico e autoironico, efficace (soprattutto in una determinata fetta di pubblico avvezzo alle dinamiche della Rete). Il promo in questione, realizzato da Netflix Italia, in poche ore di diffusione sui social ha già conquistato migliaia di like, visualizzazioni (più di centomila in tre ore) e condivisioni, a riprova del fatto che per raggiungere il target che si ha in mente basta davvero poco.

La genialata di Netflix Italia dimostra ancora una volta quanta distanza abissale ci sia tra il modo di comunicare della tv generalista e tradizionale e i nuovi strumenti di fruizione dei prodotti seriali. Una differenza che non ha nulla a che fare con gli ascolti e con la capacità di raggiungere un pubblico di massa (quella è un’altra questione), ma che dice moltissimo sul perché sempre più giovani abbondano il piccolo schermo e si rifugiano su Netflix o su realtà comunque più dinamiche come Sky.

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