Il ministero dell’Ambiente evacuato, la Sapienza chiusa, il ponte Mazzini (sul Tevere) chiuso per alcune ore, doppi controlli sulle scuole, le crepe su monumenti e chiese da San Paolo fuori le Mura alla chiesa di San Francesco, nel rione Monti, a poca distanza dal Colosseo e dai Fori. E’ anche Roma, questa volta, che sente addosso gli effetti del terremoto che ha stravolto per l’ennesima volta Umbria e Marche. In mezza giornata si sono contati almeno 75 interventi dei vigili del fuoco per segnalazioni e richieste di intervento su verifiche di stabilità, lesioni su edifici, cornicioni caduti o pericolanti. Ma altre centinaia di segnalazioni sono in coda, già raccolte dalla sala operativa del comando provinciale dei pompieri che ha dovuto richiamare in servizio i “reperibili”, con un aumento del 25 per cento del personale operativo e almeno 15 cosiddette “partenze tecniche”. Nella Capitale, soprattutto nella zona Nord e Est, il sisma è stato avvertito chiaramente. Una situazione simile, spiegano i ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a quella della sequenza sismica dell’Aquila, nel 2009. 

Dopo che domenica erano stati riscontrati danni alla Cupola della Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza, capolavoro di Francesco Borromini, e al frontone della Basilica di San Paolo fuori le Mura, già in mattinata i vigili del fuoco avevano dichiarato inagibili la chiesa di San Francesco e quella di piazza Sant’Eustachio.

Ponte Mazzini, a due passi dalla Farnesina, è stato riaperto con il via libera dei vigili del fuoco dopo alcuni sopralluoghi. Resta sbarrato, però, il passaggio dei pedoni. A essere dichiarati inagibili a scopo precauzionale, a causa di alcune lesioni, sono i due marciapiedi ai lati del ponte e i passaggi sotto le arcate all’altezza del greto del fiume. Il ponte che collega il lungotevere dei Sangallo al lungotevere della Farnesina è stato interdetto per tutta la mattina al transito dei mezzi superiori a 35 quintali e agli autobus Atac. In serata è arrivata poi la comunicazione ufficiale del Campidoglio, che fa sapere che dopo il sopralluogo “è stata creata una corsia a senso unico al centro del ponte per il passaggio di mezzi pubblici e vetture private”, che “rimarrà chiuso questa notte per consentire i lavori ad Acea”.

Scuole, non emergono danni riconducibili al terremoto
Sono “circa 50”, in totale, le segnalazioni riguardanti edifici scolastici dai tecnici dei 15 Municipi della Capitale. Lo fa sapere il Campidoglio, che in una nota spiega: “Dalle verifiche effettuate finora non sono emersi danni riconducibili al terremoto ma poche criticità legate a deficit di manutenzione. I sopralluoghi dei tecnici comunali continueranno anche nella giornata di domani”.

Riapertura della Tangenziale prevista per martedì mattina
Sulla Tangenziale, il Comune di Roma fa sapere che “nel tratto Verano/Viale Castrense non sono state evidenziate criticità e la corsia in direzione Viale Castrense riaprirà domani mattina, mentre rimarrà chiusa la rampa di accesso da via Prenestina che richiede un piccolo intervento di riparazione della pavimentazione”.

Danni minimi a Galleria Pasa e Campidoglio
Alla Galleria Principe Amedeo Savoia Aosta, che collega l’omonimo ponte con largo di Porta Cavalleggeri, a pochi passi da Piazza San Pietro, è stata disposta la “parziale chiusura della corsia preferenziale a causa del potenziale distacco del rivestimento in travertino”. Lo rende noto l’amministrazione capitolina, che comunica anche che nei pressi del Campidoglio è stata effettuata la “verifica statica di un edificio al Tempio di Giove dove è stata constatata la caduta di parti di cornicione oltre alla formazione di alcune nuove fessure aggiuntive a quelle già preesistenti”. Il comunicato del Comune di Roma conclude poi elencando le varie verifiche compiute anche al “Foro Italico n. 340 per viadotto Olimpica in corrispondenza del Circolo sportivo Corte dei Conti”, all’ “Anagrafe in via Petroselli 50 per verifica statica”, al “Dipartimento Turismo in Via di San Basilio”. E poi, ancora, controlli hanno riguardato anche “Archivio Capitolino; Museo Napoleonico per verifica statica; Museo in Trastevere e Museo Canonica per verifica statica; Sovrintendenza Piazza Locatelli per verifiche del fabbricato”.

Evacuato il ministero dell’Ambiente
I disagi si sono estesi anche al ministero dell’Ambiente dove il personale è stato evacuato dall’edificio per verificare l’idoneità statica degli edifici di via Colombo e Capitan Bavastro. Un intervento dei vigili del fuoco reso necessario dalle numerose segnalazioni dovute a diffuse fessurazioni sulle pareti interne e agli sbarchi degli ascensori.

Chiusa la Sapienza
Anche l’Università La Sapienza di Roma è chiusa, in via cautelare, per permettere “verifiche tecniche sulle strutture degli edifici dell’ateneo”. Il rettore Eugenio Gaudio – si legge sul sito dell’ ateneo – “a seguito della decisione già assunta dall’ Amministrazione di chiudere il Rettorato, gli uffici e le Segreterie nel ponte di Ognissanti per consentire a studenti e personale di usufruire della festività, ha stabilito di estendere la chiusura anche alle eventuali attività didattiche e di ricerca”. I controlli, secondo quanto previsto anche per le scuole di Roma, saranno condotti nella giornata di oggi e, se necessario, di domani. Restano sospese tutte le attività universitarie alla sede di Rieti già interrotte dopo il terremoto del 24 agosto.

Controlli nelle scuole, anche Raggi a sopralluogo
Tutte le scuole di Roma
sono state chiuse, con decisione presa già poche ore dopo la scossa di domenica mattina. Tecnici del Comune sono al lavoro per verificare danni e stabilità delle strutture. “Il problema di sicurezza c’è in tutta Italia perché abbiamo costruzioni anche molto vecchie – dice il sindaco Virginia Raggi – Adesso dobbiamo capire effettivamente quale sia lo stato di queste strutture. Questo si potrà accertare dopo indagini più approfondite. Parlare oggi è prematuro, l’importante è avviare questo percorso, non possiamo più tergiversare”. Raggi aggiunge che il piano di evacuazione della città è “fermo al 2008 e già ci siamo attivati per rinnovarlo e aggiornarlo”. Lo stesso sindaco ha visitato una scuola romana, un istituto comprensivo di Tor Bella Monaca, insieme al vicesindaco Daniele Frongia e all’assessore alla Scuola Laura Baldassarre

Ma i presidi: “Controlli random, Campidoglio sia serio”
In realtà le verifiche del Campidoglio sono contestate dall’Associazione dei presidi. “I controlli nelle scuole di Roma ci risultano random e su segnalazione dei presidi – replica Mario Rusconi, presidente dell’associazione per Roma e Lazio – chiediamo alle amministrazioni competenti maggiore serietà, Comune e Città metropolitana non possono andare a controllare solo dove ci sono segnalazioni perché i responsabili sono loro”. Rusconi spiega che “per quanto riguarda la Città metropolitana ci risultano verifiche in una scuola sì e una no, mentre i municipi stanno mettendo in moto i tecnici solo laddove le scuole ne abbiano fatto richiesta. Ma se ieri, che era domenica, qualche preside non si fosse preso la briga di andare a controllare l’Istituto, le verifiche rischiavano di saltare”.

I presidi dunque chiedono a Comune, Città Metropolitana e municipi “maggiore serietà nell’affrontare argomenti delicati come la sicurezza degli edifici scolastici. Non ci si può affidare anche per quanto riguarda la sicurezza degli edifici alle segnalazioni dei presidi. Se fossimo stati esperti di statica e non laureati in lettere avremmo fatto un altro mestiere”.

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