A quanto pare anche l’Italia tenterà la carta della lotteria fiscale. Ci hanno già provato o ci stanno provando, con alterne fortune, Taiwan, Cina, Malta, Slovacchia, Portogallo e Georgia. Su scala regionale, meccanismi simili sono stati adottati anche in Argentina, Brasile (nello stato di San Paolo) e Colombia. Mentre la Grecia ci sta pensando. L’obiettivo di fondo è sempre quello di ridurre il divario tra l’Iva effettivamente incassata e il gettito che in teoria sarebbe dovuto confluire nei forzieri statali. Una sfida molto impegnativa soprattutto se condotta in aree dove esiste un clima culturale accondiscendente nei confronti degli inganni all’erario. La richiesta dello scontrino viene vissuta quasi come un piccolo torto fatto a chi vende, di cui viene implicitamente messa in discussione l’onestà. Secondo gli studi effettuati sul metodo della lotteria, la scusa della possibile vincita fornirebbe anche una sorta di pretesto per superare questo attrito relazionale tra chi compra e chi vende. Chi critica la misura mette invece in rilievo la negatività del messaggio (si premia chi in fondo fa il suo dovere e si incentiva il gioco d’azzardo) o la sua scarsa efficacia.

Massimiliano Sironi, presidente della commissione diritto tributario nazionale dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Milano, ritiene ad esempio che sarebbe meglio puntare su altre soluzioni. “Negli ultimi anni”, spiega Sironi, “l’Agenzia delle Entrate ha fatto un buon lavoro nel miglioramento della gestione dei dati elettronici di cui può disporre. E’ utilizzando sempre meglio queste informazioni che si fa una lotta all’evasione davvero efficace e qui andrebbero concentrati gli sforzi”. L’esperto ritiene quindi la lotteria fiscale uno strumento dall’efficacia limitata e con scarso effetto dissuasivo. “Potrebbe sempre esserci un’intesa tra venditore e acquirente per emettere uno scontrino con importo inferiore a quanto effettivamente pagato”, spiega Sironi, “annullando così l’effetto di recupero sull’evasione”. Uno strumento molto più efficace sarebbe invece l’estensione ai piccoli esercenti della comunicazione automatica all’Agenzia delle Entrate dei corrispettivi a chiusura giornaliera. Un intervento risolutivo già in uso in via opzionale nella grande distribuzione, che andrebbe però esteso ai piccoli negozi senza che debbano sopportare oneri aggiuntivi.

Pioniera Taiwan. Dove gli incassi Iva sono saliti del 20% – Il primo paese in assoluto a sperimentare la lotteria legata agli scontrini è stato Taiwan, che ha introdotto il sorteggio degli scontrini già negli anni ’50 con risultati confortanti visto che gli incassi Iva sono saliti di circa il 20% e in modo strutturale. Su scala più ridotta un meccanismo premiale è in vigore anche in Cina. Qui la fortuna si tenta con le ricevute dei ristoranti, uno dei settori tradizionalmente a più alto rischio di evasione. Il documento fiscale contiene anche una parte che funziona un po’ come un “gratta e vinci” e consente di ottenere premi per un valore equivalente a qualche centinaio di euro.

A Malta premi fino a 100 volte il valore dello scontrino. Che va consegnato per posta o a mano – In Europa la pioniera della lotteria fiscale è stata la piccola Malta. L’isola ha introdotto la riffa dello scontrino nel 1997 per incrementare il gettito Iva che costituisce il 22% di tutti gli incassi dell’erario locale. Nella formula attuale la lotteria è in vigore dal 2000, è prevista una estrazione al mese (solitamente il giorno 15) che riguarda potenzialmente tutti gli scontrini del mese precedente. Chi intende partecipare deve però consegnare il documento fiscale corredato dei propri dati per posta o a mano (Malta ha un’estensione di soli 316 chilometri quadrati). L’estrazione è pubblica e avviene in luogo pubblico con la supervisione di un comitato. La vincita ammonta a 100 volte il valore dello scontrino con un premio minimo di 233 euro e uno massimo di 11.647 euro. Purtroppo non esistono dati affidabili sull’effetto della lotteria in termini di aumento del gettito. L’unico riscontro è l’incremento del numero degli scontrini consegnati per la lotteria salito dai 32 milioni del 2007 ai quasi 36 milioni del 2013.

In Slovacchia c’è anche lo show tv. Ma con successi modesti sul fronte degli introiti – La Slovacchia ha introdotto la lotteria fiscale nella seconda metà del 2013, suscitando l’interesse degli altri paesi europei. Il paese presenta un gap tra Iva prevista e incassata particolarmente elevato, doppio rispetto alla media Ue: intorno al 40%. Nel 2012 ha avviato una serie di politiche per ridurre questa distanza. Tra queste un’estrazione che può riguardare tutti gli scontrini di almeno 1 euro di valore. Per partecipare è necessario “iscrivere” al sorteggio lo scontrino tramite sms, e-mail, online o quando possibile direttamente presso l’esercente che lo ha emesso. In Slovacchia sono possibili tre tipi di vincite. C’è infatti un primo sorteggio che viene effettuato ogni due settimane con premi tra 100 e 10mila euro. Una seconda estrazione mensile effettuata su base regionale e un terzo sorteggio che comporta la partecipazione a uno show televisivo intitolato “Il prezzo è giusto”. Il numero dei partecipanti ai sorteggi si è stabilizzato intorno alle 80mila persone sebbene il numero degli scontrini risulti in crescita (una sola persona può mandare tutti gli scontrini che vuole). Il problema è che gran parte degli scontrini proviene dalla grande distribuzione, un’area non particolarmente problematica per quanto riguarda gli adempimenti fiscali. Soltanto il 2% degli scontrini proviene invece da attività considerate ad alto rischio evasione. Questo spiega perché l’incremento di gettito riconducibile alla lotteria sia tutto sommato modesto: circa 8 milioni di euro a fronte di spese organizzative e di marketing di poco superiori ai 3 milioni. Le autorità locali contano comunque di rafforzare gli incassi sviluppando il sistema con una premialità più accattivante per i consumatori.

Per il Portogallo boom delle fatture segnalate alle Entrate. Polemiche per le Audi in palio – Il caso di scuola per l’Europa è però quello del Portogallo, dove la lotteria fiscale sta producendo risultati che hanno superato le più rosee aspettative. Lisbona ha lanciato la “fattura della fortuna” nel 2014 e il primo sorteggio si è svolto nell’aprile dello stesso anno. Inizialmente il premio era costituito da auto di lusso con 60 Audi A4 dal valore di circa 90mila euro messi in palio nel corso dell’anno. Una scelta piuttosto criticata sia per le implicazioni ambientali sia perché si trattava di macchine tedesche mentre il paese affrontava le rigidità dell’austerity sostenuta proprio da Berlino. Si è così passati ai premi in denaro sotto forma di certificati del Tesoro da 35mila euro per la lotteria che si svolge settimanalmente e di 50mila per le estrazioni semestrali. Per partecipare non è necessario registrarsi ma basta chiedere a chi emette la fattura di riportare sul documento il proprio codice fiscale. Stando ai dati dell’Agenzia delle Entrate portoghese i risultati in termine di lotta al sommerso sin qui ottenuti sono andati ben oltre le attese. Il valore delle fatture segnalate è balzato dai 2 miliardi dell’aprile 2014 ai 5 miliardi dell’aprile 2016. Un balzo dovuto anche all’inclusione, avvenuta in una seconda fase, delle spese detraibili dalla dichiarazione dei redditi come istruzione, sanità, assicurazione sulla vita.

E anche la Grecia studia la riffa con le auto – In Grecia, altro Paese dove l’inganno ai danni del fisco è molto diffuso e il gap tra Iva incassata e ipotetica si colloca intorno al 30%, sono fioccate le proposte più varie per provare a contenere il sommerso. Dopo l’arruolamento di studenti e turisti come controllori durante le vacanze estive, è spuntata anche l’ipotesi di una lotteria. Come all’inizio per il Portogallo, in palio dovrebbero esserci auto e non soldi. Il sistema si baserà sull’invio di sms. Anche la Georgia ha adottato un sistema simile, contestualmente all’introduzione di registratori di cassa con localizzatori Gprs. Le estrazioni sono giornaliere con piccoli premi compresi tra l’equivalente di 4 e 40 euro. Oltre a queste è previsto un maxi premio due volte al mese che può raggiungere i 4mila euro.

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