Di tanto in tanto mi piace parlare di storie di vita quotidiana e di successo. Oggi ho pensato di farmi un giro in centro e far due chiacchere con un altro imprenditore. Incontro il sig. Coppola nell’unico luogo possibile: nella sua gelateria in piazza Duomo, accanto a Mondadori, un piccolo spazio su tre livelli attrezzatissimi.

Lui è Gaetano Coppola, ma per tutti Milanesi e i turisti è il sig. Coppola, un papà e un imprenditore impegnato su vari fronti, con negozi e attività in tutta Milano, e con una storia di crescita, da zero. Nel 1972 è arrivato a Milano con la classica valigia di cartone. Una storia che può sembrare come tante, ma che rappresenta la vera italianità, un successo fatto di sforzi, rinunce, paure e traslochi improvvisi.

“Sa perché ho scelto questo luogo per la gelateria dedicata ai miei figli? Da qui vedo il luogo dove ho dormito tante notti al freddo appena arrivato a Milano, quando non conoscevo nessuno ed ero solo un ragazzetto col mestiere del carpentiere, due mani e tanta voglia di farcela da solo”.

Questo luogo magico che lui cita ha come indirizzo fisico via Dogana 2, ma è solo il retro, l’affaccio è sulla storica Piazza Duomo, proprio accanto ai colossi come Mondadori, all’ombra della Madonnina. Quando molti anni fa, ha scelto questo luogo era un rudere, lo ha risistemato. Oggi il laboratorio dove ogni mattina alle 5 lui fa il gelato sembra una sala chirurgica, perfetto, con un ordine meticoloso, preciso, quasi maniacale.

Alle 5 di ogni mattina, non importa se fa caldo o freddo, se ci sono eventi, scioperi o ritardi, arriva il latte fresco e gli ingredienti prendono forma, con lo zucchero. Il Sig. Coppola preferisce gli ingredienti di stagione, ora le fragole e i frutti di bosco. I gusti preferiti dei milanesi? “Cioccolata e poi pistacchio e nocciola, fragola e limone i gusti più richiesti. Ne facciamo oltre quaranta, nel corso di un anno secondo la disponibilità dei fornitori di materia fresca ogni giorno.”

Il bar del sig. Coppola apre alle sette e trenta del mattino, ogni mattina, da oltre dieci anni. Al pomeriggio passano a salutarlo i figli dopo la scuola, per la merenda. “Sono partito da casa a 16 anni, da Agropoli, cercavano delle squadre di lavoro per lavorare in Germania, come carpentiere e muratore. Io avevo imparato il mestiere, fin da giovane, ero capace e con tanta voglia di fare. Non avevo carta d’identità, per partire e lavorare all’estero, e mio padre mi ha fatto fare la carta di espatrio, con foto autenticata, di tutta fretta. Sono partito con la classica valigia di cartone e sono andato ad Hoffenburg, in quella Germania operaia, poco distante dalla Francia, e ho iniziato a lavorare, senza rinunce, senza pause”.

In quel ruolo e con quel lavoro durissimo è resistito meno di un anno ed è tornato a Milano, con 900 mila lire in tasca che aveva guadagnato. Era la fine del 1972, ha trovato rifugio e accoglienza negli scantinati di pensione Italia a metà di via Vitruvio, finché i soldi non sono finiti. Poi ha dormito per strada, tra i monumenti, anche in piazza Duomo, poco distante da dove ora ha i negozi. “Con il freddo di Milano e la tanta neve ho trovato fortunatamente lavoro come spalatore, lavoravo al freddo, per mangiare. Poi ho fatto mille altri lavori”. Per dieci anni ha fatto il tassista ed è riuscito, con sacrifici, a gestire un albergo in piazza Cordusio e imparare le basi dell’accoglienza e della vera ospitalità meneghina. Negli anni ’90, con il boom della telefonia, la sua fortuna fu aprire i primi phone centre, con le schede telefoniche.

La ristorazione è sempre rimasta però un suo grande sogno e la gestione di un piccolo punto di kebbab in viale Jenner, per quattro anni, ha confermato la sua capacità e segnato il grande successo. Sono poi seguiti altri negozi e locali, come il nuovo Movidas vicino a corso Garibaldi. “Ho incontrato mia moglie verso i 40 anni, ai tempi dei capelli lunghi. Ora abbiamo tre figli, studiano tutti: uno al liceo, uno alla maturità e il più grande ha 22 anni ed è appena tornato da Londra, dove l’ho mandato a studiare l’inglese. Il mio più grande sogno resta aprire a Milano un locale come il Piper di Roma o lo Studio 54, magari proprio con mia moglie ed i miei figli”.

Lasciando questo luogo magnifico mi viene a salutare Teresa Coppola, proprietaria di questa favolosa gelateria in piazza Duomo, che ci rammenta di tornare con i bambini per la merenda, e con un sorriso felice che accoglie e saluta ogni ospite.

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