Si è aperta poco dopo le 9,30 la camera ardente di Dario Fo, allestita al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Tante le persone accorse a rendere omaggio al premio Nobel, scomparso giovedì all’età di 90 anni. Tra i primi, il sindaco di Milano Giuseppe Sala. Ad accogliere il primo cittadino è stato Jacopo, figlio dell’attore e drammaturgo. “Non escluderei – ha dichiarato Sala, accompagnato dagli assessori alla Cultura e alle Politiche sociali Filippo Del Corno e Pierfrancesco Majorino – l’idea di intitolargli una targa in uno spazio in cui rimanga viva la sua opera. Ma più che su un’intitolazione – ha proseguito il sindaco – il tema è trovare una formula, un sostegno di qualcuno che sappia creare un percorso artistico. Io penso che Dario Fo abbia dato più di quanto ha ricevuto da Milano. Non ci sono grandi segni di omaggio, cercheremo di rimediare. Oggi è una tipica giornata piovosa milanese, però io ricordo la sua risata. Mi aspetto – ha aggiunto Sala – che i milanesi si stringano in un grande abbraccio”.

Giunto al Piccolo intorno alle 13, il ministro dei Beni e delle attività culturali Dario Franceschini dopo aver salutato il feretro di Fo è tornato sullo sfogo polemico del figlio Jacopo, che ieri su Facebook ha criticato l’ipocrisia di alcuni omaggi postumi nei confronti del premio Nobel.

“Leggendo il post di Jacopo – ha detto Franceschini – ho capito come ci sia una certa rabbia. È naturale che quando si vive un dolore, si ripercorre una vita e veda anche qualche eccesso di retorica nei commenti. Dario Fo ha dato molti schiaffi e ha preso molti schiaffi nella sua vita. Penso – ha proseguito il ministro – che si debba tenere distinto il piano delle scelte politiche, legittime, dal piano della grandezza dell’artista, Premio Nobel, regista, pittore e scenografo e tutto quello che è stato”.

Anche Davide Casaleggio si è recato alla camera ardente. Arrivato poco prima di mezzogiorno, il figlio del cofondatore del Movimento 5 Stelle ha ricordato Dario Fo come “una persona piena d’arte”, per poi aggiungere: “Era molto vicino a mio padre”. Luigi Di Maio, entrando al Piccolo, ha sottolineato soprattutto lo stretto legame che il Nobel aveva con M5s negli ultimi tempi: “Subito dopo la morte di Casaleggio è stata la persona che ci è stata più vicino. L’Italia perde un capolavoro”. Di Maio ha poi aggiunto che “l’ultimo pensiero” di Fo “è stato per il Movimento, dicendo ‘non mollate'”.

La camera ardente resterà aperta fino alla mezzanotte di oggi, e sabato dalle 8:30 alle 11. Il feretro sarà poi poi accompagnato in Piazza Duomo per l’ultimo saluto. La cerimonia laica avrà inizio intorno a mezzogiorno. Jacopo Fo ha spiegato che il padre sarà poi sepolto nel Famedio del Cimitero monumentale di Milano, dove dal 2013 riposa la moglie Franca Rame.

Le prime pagine dei maggiori quotidiani ospitano omaggi all’artista milanese. In particolare, Adriano Celentano ha scritto una lettera pubblicata sul Corriere della Sera. “Tu sarai anche stato un Nobel – sui legge – e qui sulla terra hai fatto cose grandiose. Hai rivoluzionato la cultura del modo di essere e restituito la dignità agli oppressi. Cose grandi certo, eri sulla terra, più di quello che hai fatto non potevi fare. Ma di cielo? Di cielo no, di cielo non hai mai capito niente”.

Nel ricordare il suo amico di lunga data, Celentano lo rimprovera scherzosamente: “Ti divertivi a classificarti fra quelli che non credono. Ma come si può essere così GRANDI, come lo sei stato tu, e al tempo stesso così ignorante???”. “Magari – aggiunge il Molleggiato – lo facevi apposta per far contenta la tua amata ‘sinistra’, oggi a dire il vero un po’ ammaccata, per andare invece contro la chiesa che di scandali, e sono d’accordo con te, ne ha accumulati non pochi. Ci sono dei filmati che ti ritraggono durante la premiazione, avevi lo smoking, ma la cosa più smagliante era la tua espressione”.

“Ecco perché da lassù – scrive ancora Celentano – il PADRE, ogni volta che tu ti proclamavi ateo si sganasciava dal ridere a tal punto che provocava spaventosi temporali su tutta la terra. Tu hai sempre creduto caro Dario, solo che non lo sapevi”. “Sarebbe curioso, direi quasi spettacolare, se di fronte alla prova schiacciante della tua ritrovata ed eterna giovinezza – conclude il cantante – tu avessi la forza di dire al Padre che sei ateo. Tu saresti capace…”.

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