Rimosso dal suo incarico e spedito con la famiglia in una fattoria al confine. Kim Jong-un ha punito Kung Sok Ung, viceministro degli Esteri, dopo la recente defezione di Thae Yong-Ho, numero due dell’ambasciata nordcoreana a Londra, fuggito quest’estate con la sua famiglia verso la Corea del Sud. La notizia è stata diffusa dal quotidiano sudcoreano JoonAng Ilbo, che ha citato una fonte anonima. Secondo l’indiscrezione Kung Sok-Ung è stato ritenuto responsabile della cattiva gestione delle ambasciate in Europa. Oltre al viceministro degli Esteri altri quattro diplomatici che si occupano di affari europei hanno subito la stessa sorte.

Il leader nordcoreano non è nuovo a queste misure. Solo due mesi fa alcune fonti del ministero sudcoreano riferivano la fucilazione del vice premier, Kim Yong-jin, “per aver esibito un atteggiamento negativo” in occasione di una sessione del Parlamento a giugno. Nel 2013 Kim Jong-un aveva fatto giustiziare anche lo zio, Jang Song Thaek, per le sue azioni controrivoluzionarie. Sempre i media sudcoreani riferivano dell’uccisione di Ri Yong-jin, funzionario di livello ministeriale al dicastero dell’Educazione, colpevole di essersi addormentato durante un incontro con il dittatore. Il leader nordcoreano un mese fa era stato condannato dal consiglio di sicurezza dell’Onu dopo i test nucleari che avevano provocato un terremoto di magnitudo 5.3.

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