Un altro soffitto crolla in una scuola. Dopo gli ultimi episodi a Padova, Rho e Milano questa volta è successo in provincia di Torino. Una bambina di otto anni è rimasta leggermente ferita dopo il crollo di un controsoffitto della scuola elementare Rodari di Nichelino e altri due sono stati sfiorati dai calcinacci. La piccola è stata trasportata all’ospedale a Moncalieri ha riportato un piccolo taglio alla testa e alcune escoriazioni sul corpo, ma le sue condizioni non sono preoccupanti.

Secondo le prime ricostruzioni, una parte del soffitto di un’aula – di circa un metro – è crollata verso le 14. Altri due bambini sono stati solo sfiorati dai calcinacci. Sul posto, oltre ai sanitari del 118, sono arrivati anche i carabinieri per ricostruire la dinamica di quanto accaduto. L’aula è stata posta sotto sequestro. I collaudi sarebbero stati effettuati prima dell’estate.

Il sindaco di Nichelino, Giampiero Gottardo, ha commentato: “Sono arrabbiato e amareggiato, non dovrebbero mai succedere queste cose. Nichelino ha investito e sta investendo molto sulla sicurezza delle scuole. Quella interessata era stata oggetto di verifiche durante la chiusura per la pausa estiva pertanto come amministrazione valuteremo eventuali responsabilità”.

E, nonostante l’appello lanciato da Sergio Mattarella, all’interno degli edifici scolastici continuano a verificarsi cedimenti più o meno strutturali. Negli ultimi tre anni, rivela il report di Cittadinanzaattiva, si sono registrati 112 crolli con 18 feriti. Le regioni più coinvolte sono la Lombardia (16 incidenti), il Veneto (12), la Sicilia (11) e la Toscana (10). Solo nello scorso anno si contano 31 cedimenti di solai, tetti, controsoffitti, distacchi di intonaco, caduta di cancelli e ventilatori: episodi accaduti in modo differenziato al Nord, al Centro e al Sud, nei piccoli paesi così come nelle città.

Il Codacons ha commentato: “È l’ennesimo episodio di soffitti che crollano nelle scuole italiane, a dimostrazione dello stato di fatiscenza in cui versano gli istituti scolastici nel nostro paese”. Il presidente, Carlo Rienzi, ha poi aggiunto: “Sono anni che denunciamo il degrado delle scuole italiane, che come dimostrano i frequenti crolli di soffitti e intonaci, cadono letteralmente a pezzi, ma nessuno interviene. Una situazione che rappresenta un potenziale pericolo per studenti, insegnanti e personale scolastico. Ci chiediamo che fine abbiano fatto il Piano generale di edilizia scolastica che obbligava il ministero dell’Istruzione, a seguito di ricorso al Tar promosso dal Codacons, ad adottare precisi provvedimenti in materia, e il famoso piano sulle scuole sicure annunciato dal premier Renzi, che prevedeva 400 milioni di euro per 2.400 interventi a partire dal 2015. Intanto gli istituti scolastici continuano a perdere pezzi – conclude Rienzi – e speriamo non si debba arrivare, come sempre accade in Italia, ad una vera e propria tragedia per vedere finalmente ascoltate le nostre richieste in fatto di sicurezza”.

Articolo Precedente

Italiani all’estero: io, maestro, insegno ai miei ragazzi ad andarsene e non tornare

next
Articolo Successivo

Insegnanti di sostegno, ‘il nostro compagno è senza? Ce ne andiamo’: la protesta di 600 studenti e genitori a Roma

next